In questa fase congiunturale l’export rappresenta una delle soluzioni più efficaci per mantenere e migliorare la competitività delle imprese, le quali possono giocare un duplice ruolo chiave: strategia di uscita dalla crisi nel breve periodo e crescita e sviluppo nel medio-lungo termine. E’ allora per sostenere l’internazionalizzazione del sistema produttivo italiano che nasce l’iniziativa “Italia per le imprese, con le PMI verso i mercati esteri”, il road show in 20 tappe che attraverserà l’Italia e che vede per la prima volta agire insieme tutti i soggetti, pubblici e privati, del Sistema Italia, impegnati in un’azione congiunta di medio termine su tutto il territorio. Pianificato dalla Cabina di Regia per l’Italia internazionale e sponsorizzato da UniCredit, il road show è patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri ed è promosso e sostenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico. Oltre all’ICE, a SACE e a SIMEST, l’iniziativa si avvale della collaborazione di Confindustria, Unioncamere, Rete Imprese Italia e Alleanze delle Cooperative Italiane, senza dimenticare Finest, Confagricoltura e altri organismi che operano a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese.
L’evento inaugurale, aperto da una sessione plenaria, cui interverranno esperti nel settore export che ne illustreranno opportunità e strumenti, e seguita da un’analisi personalizzata sulle potenzialità delle singole imprese partecipanti, si svolgerà a Biella il 27 gennaio prossimo, cui seguiranno le tappe di Bari, Milano, Cremona, Mantova, Reggio Emilia, Perugia, Napoli, Siena, Potenza, Padova, Cagliari, Genova, Monza, Roma, Catania, Ancona, Udine, L’Aquila, Reggio Calabria.
Secondo le previsioni di SACE, nei prossimi tre anni l’export italiano crescerà a un tasso medio del 7,3%. Dal punto di vista dei partner commerciali, la crisi finanziaria scoppiata sei anni fa ha spinto le imprese a ricercare rotte alternative per l’internazionalizzazione, con un riposizionamento verso mercati meno consolidati: ecco allora che sono aumentate le quote dell’export Made in Italy verso alcuni mercati emergenti asiatici e latinoamericani, mentre quelle relative all’Eurozona non vanno oltre la metà del totale. E, oltre a consolidare la propria presenza nel Vecchio Continente, in USA e in Giappone, anche per il 2014 la sfida per le imprese italiane resta quella di riuscire a conquistare i mercati nuovi di frontiera, che offrono grandi opportunità ma, allo stesso tempo, numerosi rischi. Ecco allora che non si può prescindere da qualità del prodotto, dimensione di scala e solidità finanziaria, valori irraggiungibili senza un’adeguata preparazione su quelli che sono gli strumenti e le opportunità per l’internazionalizzazione.