Il quindicesimo turno ha concluso il girone d’andata della Serie A e ha permesso di formare il tabellone della prossima Coppa Italia, che si disputerà per il secondo anno consecutivo ad Assago tra il 7 e il 9 febbraio, questi gli accoppiamenti: da una parte i due quarti di finale saranno Brindisi-Venezia e Siena-Roma, mentre dall’altra parte ci saranno Milano-Sassari e Cantù-Reggio Emilia.
Prima di questo ultimo turno erano ancora due i posti da assegnare con ben sette squadre coinvolte, uno se lo sarebbe aggiudicato la vincente dello scontro diretto tra Reggio Emilia e Avellino, mentre per l’ottavo pass, in caso di harakiri di Venezia in casa contro Pesaro, avrebbero potuto sperare ancora Bologna, Pistoia, Caserta e Varese. Nell’anticipo di sabato lo spareggio (e il settimo posto in classifica) è andato agli emiliani, che hanno sconfitto 96-73 i campani, al termine di una partita senza storia che ha confermato l’imbattibilità interna stagionale dei padroni di casa.
Domenica, poi, nell’unica gara giocata alle 17, Venezia non ha tradito le attese ed ha liquidato 89-65 Pesaro, lasciando i marchigiani all’ultimo posto solitario con sole due vittorie nelle prime 15 giornate e togliendo ogni speranza alle altre quattro squadre ancora in corsa per le final eight di coppa. Venezia, dopo un brutto inizio culminato con il cambio dell’allenatore, grazie a 7 successi negli ultimi 10 incontri riesce dunque a chiudere l’andata in ottava posizione e a centrare uno degli obiettivi del club, la partecipazione alla manifestazione che assegnerà il primo trofeo della stagione.
Obiettivo raggiunto da tutte le migliori formazioni, con un’unica intrusa rispetto ai pronostici di inizio anno, la terribile Brindisi, mentre si può dire che hanno fallito questo primo appuntamento oltre ad Avellino, troppo alterna e mai convincente fino in fondo, anche Varese e Bologna, sconfitte in casa rispettivamente da Roma (78-86) e Cantù (69-78).
I biancorossi lombardi sono stati protagonisti di una difficilissima prima parte di stagione mentre alla Virtus, crollata nell’ultimo mese dopo un grande avvio di torneo, comunque non si poteva chiedere molto di più (l’attuale nono posto, appaiata ad Avellino e Caserta, almeno per quest’anno dovrebbe essere la sua dimensione più logica).
La grande sorpresa, finora, è ovviamente Brindisi, che si è fatta un baffo di tutte le graduatorie di inizio torneo e incredibilmente, ma meritatamente, chiude il girone d’andata in testa alla classifica (seppur a pari punti con Cantù). L’undicesima vittoria, che ha sigillato il suo primato davanti a tutte le altre, è stata la ciliegina sulla torta di questa sua entusiasmante prima parte di torneo, poiché è arrivata contro un avversario come Sassari, battuto 89-80 al termine di un match intenso e con continui ribaltamenti di punteggio. Per Brindisi è un sogno che continua, ma se dovesse andare avanti a giocare così i playoff di maggio diventerebbero molto più che un’idea, per quanto riguarda Sassari, invece, scivolata al sesto posto con 9 vittorie e 6 sconfitte, il suo ruolo da pretendente allo scudetto non cambia, ma questi primi mesi hanno mostrato come quando le sue bocche da fuoco si inceppano, la Dinamo diventi una formazione “normale”.
Milano, Siena e Roma (vera mina vagante sia nella prossima Coppa Italia, sia in campionato) chiudono il girone d’andata a pari punti, ma per la differenza canestri il terzo posto è appannaggio dell’Olimpia, con i toscani quarti e i capitolini quinti. Milano ottiene la terza piazza (che poi, guardando la sua parte di tabellone in coppa, probabilmente non è un vantaggio) proprio grazie alla vittoria in quella che per mille motivi era la sfida più attesa del week end, quella contro i rivali di Siena, ai quali, prima della stella Hackett, per i noti problemi societari in estate aveva portato via anche Moss e Kangur, oltre al coach Luca Banchi.
In un Forum riempito per la terza volta in stagione (dopo le sere con Real Madrid e Olympiakos), non si è vista certo una partita spettacolare, squadre contratte, molti errori e punteggi bassissimi, ma alla lunga ha avuto la meglio l’EA7 per 66-56 (sugli scudi l’ex Moss e il solito Langford, mentre per Hackett solo 8 punti), quasi il sintomo di un passaggio di consegne del dominio del basket italiano, sta ora ai giocatori dell’Olimpia trasformarlo a fine stagione in un dato di fatto. Per il club di un sempre più soddisfatto Armani è arrivato intanto il terzo scalpo di prestigio dell’ultima settimana, iniziata con il colpo in trasferta a Sassari (prima vero squillo del suo campionato) e proseguita con la magica e storica serata di Eurolega, con il trentello rifilato ai bicampioni europei dell’Olympiacos (in quella che forse è stata la partita spartiacque della stagione di Milano).
Ora però l’EA7 ha il dovere di confermarsi su questi livelli, prima giovedì nel terzo turno delle Top 16 quando riceverà gli spagnoli del Baskonia, in un appuntamento che potrebbe rivelarsi già chiave per gli equilibri del girone, e poi settimana prossima nella prima giornata di ritorno del campionato, quando , sempre in casa, contro Brindisi potrà restituire la sconfitta patita all’esordio in Puglia.
Tornando all’incontro di ieri sera, per quanto riguarda Siena, che nonostante il ko ha giocato alla pari e sicuramente sarà un osso durissimo per tutti fino al termine della stagione, si può affermare che anche da quest’ultima mini rivoluzione (l’addio ad Hackett, con l’arrivo da Milano di Haynes, 24 punti all’esordio e 12 ieri contro gli ex compagni, e il ritorno di Jenning) il club toscano sembra esserne uscito in piedi e competitivo, anche se ovviamente indebolito, ad ulteriore testimonianza che da quelle parti a livello tecnico sanno sempre come lavorare.
L’ultima di andata ci ha lasciato anche la vittoria interna di Caserta su Pistoia 80-74, con i campani che proseguono nel loro onesto cammino verso una salvezza tranquilla (e domenica prossima non dovranno sbagliare ancora in casa contro Pesaro), mentre i toscani, con 6 successi, stanno andando anche oltre le aspettative, nonostante in trasferta il loro rendimento scenda radicalmente.
Chiude il quadro l’importantissima vittoria in chiave salvezza di Cremona sul campo di Montegranaro 90-95, colpo che permette ai lombardi di raggiungere proprio i marchigiani a quota 8 punti. Per la Sutor, peggior difesa del campionato, un altro brutto passo falso casalingo dopo il ko di Santo Stefano con Pistoia, e nel dopopartita è arrivato anche il duro sfogo di coach Recalcati per la situazione societaria che potrebbe minare la tranquillità del gruppo.