Primato storico per il Btp triennale, che oggi in asta ha spuntato un tasso lordo dell’1,51%, in calo rispetto all’asta dello scorso novembre (1,79%) e al precedente minimo storico del marzo 2010 (1,70%). Rendimento in calo anche per il Btp a 15 anni, che si attesta al 4,26% (-33 pb), con un importo assegnato pari a 1,69 miliardi (un po’ meno del massimo in offerta pari 1,75 miliardi) con buona domanda (2,19 miliardi). Per il BTp a 7 anni, offerto in seconda tranche e per la prima volta in asta, il tasso lordo si è attestato al 3,17%, con un importo emesso pari a 2,5 miliardi, a fronte di una domanda che ha raggiunto i 3,45 miliardi.
Prima dell’asta i Btp erano trattati al 3,89% (-2 punti base), con spread a quota 205. La Borsa di Milano accelera anche per la pubblicazione di alcune indicazioni sull’andamento dell’industria italiana: l’Istat ha comunicato che in novembre la produzione industriale è salita dello 0,3% mese su mese e dell’1,4% anno su anno.
L’indice FtseMib sale dello 0,65% a 19.695 punti, sui livelli che non si vedevano dal luglio del 2011. Analoga l’ascesa di Madrid +0,63%. Più modesta la crescita di Parigi +0,18%, Francoforte +0,19%, Londra +0,1%
In Piazza Affari prende il volo il risparmio gestito. Azimut +4,28% grazie ai rumors su una possibile acquisizione di Gestielle e a Goldman Sachs che ha inserito il titolo nella sua Conviction Buy List. Banca Generali +3,2%, Mediolanum +1,88 %.
Fra le banche, Banco Popolare avanza del 3,72%, Unicredit +2,12%, Intesa +1,52%, Ubi Banca +1,86%. I titoli bancari salgono in Europa dopo che il Comitato di Basilea è venuto incontro alle forti pressioni delle grandi banche, rendendo meno pesanti le nuove regole per il calcolo della leva dell’indebitamento. La banca che dovrebbe maggiormente beneficiare di queste novità è Unicredit e, in misura minore, Intesa Sanpaolo
Arretra MontePaschi, -0,33%. Domani il cda, oltre a far luce sulle decisioni dei vertici in merito a possibili dismissioni, dovrà rispondere alla Consob, che ha chiesto al consiglio come intende procedere dopo il parere redatto dal giurista Piergaetano Marchetti su una possibile impugnativa della delibera assemblea, che il 28 dicembre ha bocciato l’aumento da 3 miliardi di euro a gennaio.
UnipolSai guadagna il 2,22%, Generali -0,98%. Decolla Saipem (+4,1%), sull’onda della notizia dell’Opa da 3,2 miliardi di dollari dell’inglese Amec sulla statunitense Foster Wheeler.
Bene anche Mediaset (+2,13%), che prosegue il rally (+31,5% dalla chiusura del 18 dicembre). Enel sale dello 0,55% spinta da Exane che ha alzato la raccomandazione a Outperform. Atlantia guadagna l’1,25%: JP Morgan ha alzato il target price.