In Italia soffre anche la grande distribuzione, ma c’è qualcuno che riesce a salvarsi. Nell’ultimo anno, i maggiori gruppi hanno registrato una flessione delle vendite: Carrefour -5,8%, Auchan-SMA -1,3%, Gecos -0,6% e le Coop -0,1%. L’unica eccezione è Esselunga (+4,5%), che fa ancora meglio nel quadriennio 2008-2012 (+21,1%). Nello stesso periodo hanno registrato un buon risultato anche le Coop (+4,7%), mentre Carrefour ha ceduto quasi un quinto delle vendite che realizzava nel 2008. Meno marcati i cali di Auchan-SMA (-5,2%) e Gecos (-3%).
E’ quanto emerge dall’annuario R&S-Mediobanca, che comprende cinque tra i maggiori gruppi operanti in Italia nella Gdo: Auchan-SMA (aggregato degli interessi italiani che nel 2012 rappresentavano il 10,9% del giro d’affari mondiale del gruppo, pari a 46,9 mld di euro), Carrefour (interessi italiani, pari al 6,6% dei 76,8 mld mondiali), Gecos, marchio Pam (famiglia Bastianello), Supermarkets Italiani, marchio Esselunga (famiglia Caprotti) e dell’aggregato delle maggiori cooperative di consumatori (11 società, di cui nove cooperative) operanti a marchio Coop.
Anche sul fronte del fatturato, Esselunga ha registrato le variazioni migliori (+4,5% fra 2011 e 2012 e +21,1 fra 2008 e 2012), seguita dalle Coop (rispettivamente -0,1 e +4,7%), Gecos (-0,6 e -3%), Auchan (-1,3 e -5,2%) e Carrefour (-5,8 e -19,1%).
D’altra parte, la perdita di fatturato dei due gruppi francesi fa seguito ad un rilevante ridimensionamento delle strutture commerciali presenti Italia. Carrefour ha ridotto i punti vendita complessivi (diretti e franchising/affiliati) del 24,3% dal 2008 (erano 1.218 a fine 2012), con contestuale contrazione dei dipendenti (-21,8% nel periodo, a circa 16mila unità nel 2012). Anche Auchan-SMA ha ridotto la forza lavoro nel quadriennio, seppure in misura meno accentuata (-4,4%).
Gecos, nonostante la flessione delle vendite, ha sostenuto l’occupazione (+7,6% sul 2008) e l’apertura di punti vendita diretti (+12,1%, a 454 unità). Esselunga ha confermato nel 2012 il maggiore ricavo per mq di superficie (calcolato sui soli punti vendita di proprietà) a oltre 16.400 euro/mq. E’ l’unico operatore ad averlo aumentato, tanto sul 2008 (+2,4%) che nell’ultimo anno (+2%). Gli altri gruppi si collocano tra i 6.800 euro/mq delle Coop (-4% sul 2008, -1,6% nel 2012) ed i 4.800 euro/mq di Gecos (-11,9% sul 2008, -1,8% nel 2012). Flessioni assai importanti sul 2008 hanno interessato Carrefour (-16,1%), Auchan (-13,3%).
Anche esaminando il fatturato per punto vendita, il quadro non muta: primeggia Esselunga a oltre 47milioni nel 2012 (+12,2% sul 2008), ovvero il fatturato annuo di una media impresa italiana, davanti ad Auchan-SMA (14 milioni, -7% sul 2008), Coop (poco meno di 10,8 milioni, -1,7% sul 2008), Carrefour (9,4milioni, -8,1% sul 2008) e Gecos (5,3 milioni, -13,4%). I livelli sono naturalmente influenzati dalla superficie per punto vendita: quasi 3mila mq in media per Esselunga, circa mille per Gecos.
Nel 2012 Esselunga ha segnato margini sul fatturato ampiamente migliori, già a partire dal valore aggiunto; il costo del lavoro ha l’incidenza più bassa (pur avendo Esselunga, come visto, il maggior numero di dipendenti per 1000 mq di superficie) ed anche gli ammortamenti pesano relativamente dimeno (2% del fatturato). Ciò si traduce in un roe che nel 2012 ha toccato 21,9% (per curiosità: nel 2012 il roe di Armani è stato del 15,1%). A parte Gecos (3,9% il roe), tutti gli altri gruppi hanno chiuso il 2012 in perdita. Nell’ultimo quinquennio hanno cumulato perdite nette Carrefour (2,7 miliardi, anche a seguito della svalutazione dell’avviamento GS per 1,6 mld del 2011), Auchan e Coop (attorno ai cento milioni ognuna). In utile Gecos (113 milioni) ed Esselunga (1,1 miliardi).
Nel periodo 2008-2012 la gestione industriale delle coop ha prodotto margini cumulati positivi pari a 257 milioni, cui si aggiungono 474 milioni rivenienti dalla gestione finanziaria. Il portafoglio di titoli e partecipazioni ha sommato nello stesso periodo svalutazioni di poco superiori al miliardo. Le poste straordinarie hanno comportato introiti per 648 milioni (di cui 438 maturati nel 2008). Tenuto conto d’imposte per 446 milioni, si ottiene una perdita netta cumulata pari a circa 100 milioni.