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Istat, bilancia commerciale: +4 miliardi a ottobre, +23,7 in 10 mesi

Al netto dell’energia, l’attivo di ottobre è pari a 8,9 miliardi, mentre nei primi dieci mesi del 2013 arriva a quasi 70 miliardi – Rispetto al mese precedente, a ottobre si registra una diminuzione sia dell’export (-0,5%) sia, in misura più rilevante, dell’import (-2,6%).

Istat, bilancia commerciale: +4 miliardi a ottobre, +23,7 in 10 mesi

A ottobre la bilancia commerciale italiana ha fatto segnare un surplus di 4,1 miliardi, superiore ai +2,3 miliardi registrati nello stesso mese del 2013, portando il dato da inizio anno a +23,7 miliardi. Al netto dell’energia, l’attivo di ottobre è pari a 8,9 miliardi, mentre nei primi dieci mesi del 2013 arriva a quasi 70 miliardi. Lo ha comunicato l’Istat.

Rispetto al mese precedente, a ottobre si registra una diminuzione sia dell’export (-0,5%) sia, in misura più rilevante, dell’import (-2,6%). Su base annua, invece, c’è stato un contenuto aumento dell’export (+0,8%), sintesi della crescita dei valori medi unitari (+1,3%) e della riduzione dei volumi (-0,6%); la marcata flessione dell’import (-4,3%) è determinata dalla contrazione sia dei volumi (-1,6%) sia dei valori medi unitari (-2,8%).

La diminuzione congiunturale delle esportazioni è la sintesi dell’aumento delle vendite verso i paesi dell’area extra Ue (+0,8%) e del calo di quelle verso i paesi dell’area Ue (-1,5%). La diminuzione dell’import è determinata, in misura maggiore, dalla riduzione degli acquisti dai paesi Ue (-3,6%).

A ottobre si registra una marcata flessione congiunturale dell’import di beni strumentali (-6,0%). In contrazione anche gli acquisti di prodotti intermedi (-4,1%) e di beni di consumo (-2,0%). Anche dal lato dell’export, i beni strumentali (-1,9%) e i prodotti intermedi (-1,0%) sono in flessione, mentre i beni di consumo crescono dell’1,4%.

Nel trimestre agosto-ottobre 2013, rispetto al trimestre precedente, si rileva una crescita sia delle importazioni (+1,2%) sia, in misura più contenuta, delle esportazioni (+0,6%). Quest’ultimo risultato è la sintesi di un aumento delle vendite verso i paesi dell’area Ue (+1,6%) e di una flessione di quelle verso i paesi dell’area extra Ue (-0,6%).

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