Bruxelles punta ancora una volta il dito contro l’Italia, accusandola di non aver fatto abbastanza sul fronte del debito pubblico. Olli Rehn, commissario europeo all’Economia, sostiene che la legge di Stabilità del governo Letta debba essere rivista su questo punto, ma si dice pronto a ricredersi se Roma otterrà risultati concreti su spending review e privatizzazioni.
In un’intervista a La Repubblica, Rehn ricorda che “l’Italia deve rispettare un certo ritmo di riduzione del debito e non lo sta facendo. Lo sforzo strutturale avrebbe dovuto essere pari a mezzo punto e del Pil, invece è solo dello 0,1%”: perciò il nostro Paese “non ha margini di manovra e non potrà invocare la clausola di flessibilità per gli investimenti”.
Quanto alle privatizzazioni, “daranno un piccolo contributo a migliorare l’efficienza del sistema economico e, forse, a ridurre il debito in parte già l’anno prossimo. La spending review è molto importante, ma sarà ancora più importante se riuscirà a mettere in pratica tagli di spesa che abbiano effetto già nel 2014 – spiega ancora il Commissario europeo –. Le nostre previsioni di febbraio saranno un appuntamento molto importante per l’Italia. Se il Governo per quella data ci fornirà risultati concreti e soddisfacenti, ne terremo conto per calcolare i possibili effetti sui margini di manovra a disposizione del Paese”.
L’Italia, secondo Rehn, ha “grandi potenzialità di crescita. Se davvero riuscisse a riformare il proprio sistema economico e giudiziario, potrebbe registrare una crescita superiore a quella di molti altre nazioni. Ma il vostro Paese ha un estremo bisogno di rilanciare la propria economia e la propria competitività”.