Borse caute e in territorio negativo a metà giornata. Si guarda alla riunione della Bce di giovedì e all’appuntamento con la Fed del 17-18 dicembre con gli occhi alla decisione sul tapering. Nel pomeriggio è in agenda il dato sull’indice Ism di New York. Milano cede l’1%, giù anche le altre borse europee: Parigi -1,6%, Londra -0,79% e Francorte -1%. Lo spread viaggia attorno ai 234 punti base. Tokyo ha chiuso in rialzo dello 0,6% a 15.749,66 punti toccando un nuovo massimo da quasi sei anni grazie al rafforzamento del dollaro rispetto allo yen.
L’Ocse ha diffuso i dati sull’inflazione che si è rivelata ancora in calo per il quarto mese consecutivo. Nell’area Ocse a ottobre l’inflazione si è attestata all’1,3% annuo contro l’1,5% di settembre. A luglio era al 2%. L’Ocse rileva che il dato è legato al calo dei prezzi dell’energia. Anche in Italia l’inflazione a ottobre è calata di un altro punto base allo 0,8%. Calo più marcato in Germania (da 1,4% a 1,2%) e Francia (da 0,9% a 0,6%). Gli operatori guardano al rischio deflazionistico.
Oggi Eurostat ha diffuso i prezzi alla produzione nel settore industriale dell’area Euro (E17) che sono scesi a ottobre dello 0,5% rispetto al mese precedente e dell’1,4% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Il dato tendenziale è lievemente peggiore delle attese. Per il commissario Ue agli affari economici Olli Rehn, intervenuto al Lisbon Council, è necessario continuare con le riforme per la ripresa dell’Europa. Il punto di svolta dell’economia, ha spiegato, è stato visto “sin da quest’estate” e la ripresa “guadagnerà slancio il prossimo anno” quando il livello di attività economica tornerà ai livelli del 2007/2008. Ma “non possiamo ancora cantare vittoria” perché “la ripresa è ancora fragile e c’è un altissimo livello di disoccupazione”.
A Piazza Affari il listino è appesantito da Telecom Italia (-3,5%), che ieri è tornata a smentire le voci di vendita delle attività brasiliane e su cui Credit Suisse ha tagliato le stime di ebitda, Giù anche Fiat (-3,4%), all’indomani dei dati auto italiani e Cnh industrial -2,5%, Finmeccanica -2,3% e Ferragamo -2%. In controtendenza tra i migliori del Ftse Mib Autogrill +1,2%, Atlantia +0,4% che recupera parte del terreno perso ieri nella prima seduta di Borsa dopo la fusione con Gemina, Ansaldo +0,5% e anche Tod’s +0,3%.
Negative le banche: Unicredit -0,9%, Ubi -0,9%, Intesa -0,6%, Banco Popolare -1%, Mps -0,8%, Bpm -1%. Per Fitch l’outlook sul settore bancario italiano rimane negativo per il terzo anno consecutivo per la fragilità dell’economia domestica, che porterà a tempi più lunghi per un recupero dell’asset quality, dopo che nel 2014 i crediti dubbi raggiungeranno il massimo livello.