“In testa si sta bene, vogliamo rimanerci a lungo”. Il ruolino da record (10 vittorie e 1 pareggio) ha convinto Rudi Garcia a mettere da parte il low profile visto fin qui. D’altronde la Roma ha dimostrato di poter competere per il titolo, anche contro due corazzate come Juventus e Napoli. Oggi poi può essere una giornata fondamentale per il campionato, visto che, sulla carta, il calendario sorride ai giallorossi. Nel giorno in cui una tra Juve e Napoli (o magari tutte e due) perderà terreno, la Roma riceve all’Olimpico il Sassuolo. “Per la prima volta possiamo prendere punti su una delle concorrenti – ha ammesso Garcia. – Io preferirei un pareggio, così guadagneremmo terreno su entrambe. Loro sono le favorite per lo Scudetto, ma non c’è ancora nulla di definitivo”. Attenzione però a sottovalutare il Sassuolo, già capace una volta di fare uno scherzetto al Napoli di Benitez. Ma per il francese il pericolo non esiste: “La squadra ha tanta voglia di continuare la marcia. Abbiamo interrotto la serie di vittorie, non quella di risultati utili consecutivi e contro il Sassuolo vogliamo e dobbiamo vincere”. Sulla carta il successo sembra scontato, nonostante qualche problema di formazione. Oltre ai lungodegenti Totti e Destro mancherà Benatia per squalifica. Al suo posto Garcia schiererà Burdisso, fin qui caduto nel dimenticatoio e desideroso di riscatto. A centrocampo, proprio come a Torino, toccherà ancora a Bradley comporre il terzetto con De Rossi e Strootman, perché Pjanic verrà nuovamente avanzato in attacco. Assieme al bosniaco agiranno Florenzi e uno tra Ljajic e Borriello, con il primo favorito per il ruolo di “falso nueve” tanto in voga in Spagna. Solo panchina invece per Gervinho, convocato a sorpresa dall’allenatore nonostante in settimana non si sia praticamente mai allenato.
Sul fronte Sassuolo tanta umiltà, ma anche la consapevolezza di non avere nulla da perdere. L’amatissimo ex Eusebio Di Francesco tenterà il colpaccio con un 3-5-2 a forte trazione posteriore, nonostante la presenza in campo di Schelotto, Berardi e del rientrante Zaza.