Preoccupazione sulla Libia, ma non troppa. Questo in sintesi il pensiero dell’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, intervistato da Vittorio Cota a ‘L’Economia prima di tutto’, commentando i dati sui conti di Eni nel terzo trimestre. “Sul presente soffriamo la situazione libica perché la Libia è il primo paese in cui operiamo, dalla Libia arriva circa il 15% dei nostri idrocarburi e soffriamo anche la situazione in Nigeria che sta attraversando un momento di grande difficoltà dal punto di vista dell’ordine pubblico. I risultati comunque sono stati accolti in modo positivo dal mercato ed il nostro titolo è al massimo del 2013″.
“Non vedo problemi di approvvigionamento – ha anche detto Scaroni -, ce n’è molto da tante parti del mondo e poi con questo clima particolarmente benevolo che stiamo vivendo in tutta l’Italia non vedo questo problema”. “Quello che preoccupa comunque – aggiunge – é che proprio in queste ore il terminal di Mellita da cui parte quella che noi chiamiamo ‘green stream’, che raggiunge la Sicilia, sia sotto attacco da parte di manifestanti che ci stanno spingendo a chiudere completamente le esportazioni verso l’Italia”.