Il produttore svedese di camion Volvo Group ha annunciato di voler tagliare 2 mila posti di lavoro (principalmente quadri e consulenti), sulla scia dei ultimi risultati, nettamente inferiori alle attese.
L’utile netto del gruppo è sceso dell’1% a 1,387 miliardi di corone (158 milioni di euro), molto lontano dalle stime degli analisti sentiti da Dow Jones Newswire, che si aspettavano 2 miliardi di corone. Lo stesso dicasi per il giro d’affari, calato del 5% a 64,880 miliardi di corone, quando gli esperti prevedevano 67,7 miliardi.
In questo quadro deludente Volvo ha, senza sorpresa, annunciato i licenziamenti, nel quadro di un piano di ristrutturazione lanciato a fine settembre. “La decisione è stata presa per ridurre il personale e i costi dei servizi amministrativi”, ha detto l’azienda in un comunicato. I 2 mila che torneranno a casa rappresentano meno del 2% della forza lavoro attuale (95400 dipendenti e 17200 tra contratti temporanei e consulenti).
Secondo l’amministratore delegato Olof Persson, Volvo – numero due al mondo nella classifica dei produttori di camion dopo Daimler – sta vivendo un momento di transizione complicato. “A breve termine, la redditività soffre un livello elevato dei costi legato ai nuovi lanci, al cambiamento dei nuovi prodotti e al fatto che al momento produciamo sia la nuova che la vecchia generazione”, ha spiegato Persson. “Si tratta – ha aggiunto – del più grande rinnovamento di prodotti della storia di Volvo Group. Questo significa che inizieremo il 2014 con una gamma altamente competitiva”.