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Il calo della disoccupazione americana dà slancio alle Borse: Piazza Affari chiude a +0,5%

I dati macro americani tonificano i listini azionari, anche se i nuovi posti di lavoro sono meno del previsto – A Milano nuovo exploit di World Duty Free e scintille dei big (da Pirelli a Mediaset e da Fiat a Cnh) – In controtendenza Stm, Saipem, Fondiaria e parte del lusso – Scende lo spread – Euro ai massimi

Il calo della disoccupazione americana dà slancio alle Borse: Piazza Affari chiude a +0,5%

SALGONO LE BORSE E L’ORO, FRENA IL DOLLARO
SGOMMA LA PIRELLI, LA FIAT CORRE A TUTTO GAS

Salgono le Borse, frena il dollaro. E l’oro torna a brillare.

Questa la reazione dei mercati ai numeri in arrivo dagli Usa.

La Borsa di Milano segna un ampio rialzo, l’indice FtseMib sale dello 0,57 % a 19.371 punti: siamo sui livelli del luglio del 2011.

Il Btp si rafforza ed il rendimento scende di 7 punti base al 4,11% ai minimi dall’inzio di giugno. Lo spread scende solo di 2 punti base perché si rafforza anche il Bund, il rendimento del decennale tedesco scende di 4 punti base all’ 1,79%.

Londra è in rialzo dello 0,62%, Parigi dello 0,43%, Francoforte dello 0,9% e Zurigo dell’1,12%. Madrid stenta -0,19%.

La Borsa americana è in rialzo con il Dow Jones (+0,5%) e con l’S&P500 (+0,4%), il Nasdaq invece è sulla parità. S’indebolisce il dollaro, con il dollar index che perde lo 0,28% e si porta sui minimi da febbraio. L’euro sale a 1,378, da 1,368 della chiusura di ieri.

Le aspettative di un proseguimento dell’immissione di liquidità nel mercato da parte della Federal Reserve indebolisce il dollaro e porta ad un rafforzamento dell’oro, il future sale dell’1% a 1.329 dollari l’oncia.

Scende anche il petrolio Wti a 99 dollari al barile, il lieve rialzo il Brent a 110,1 dollari (+0,5%)

E’ andata peggio, anzi meglio del previsto. A settembre l’economia americana ha creato solo 148 mila nuovi posti di lavoro contro i 180mila attesi per settembre. Il tasso di disoccupazione scende dal 7,3 al 7,2% solo grazie al minor numero di iscritti negli elenchi. La frenata allontana ancor di più la prospettiva di un cambio di registro nella politica di sostegno all’economia portata avanti dalla Federal Reserve attraverso il piano d’acquisto di bond.

Si risveglia il Lingotto: Fiat +2,99%, Cnh Industrial +1,77%. Il mercato torna a scomettere sulle nozze prossime con Chrysler, vista la situazione precaria dei conti dell’Uaw, il sindacato dell’auto di Detroit.

Pirelli è in rialzo del 4,61% dopo l’avvio della procedura per lo scioglimento del patto di sindacato che renderà contendibile la società degli pneumatici.

Continua il derby al rialzo in casa Benetton: vola World Duty Free+8% nata dalla scissione da Autogrill +1.25% in competizione per conservare un posto nel paniere principale. Sale anche Atlantia+0,92%.

In evidenza altri titoli dell’industria: Ansaldo Sts +2,02% e Prysmian +1,95%.

Nel settore dell’energia, Eni sale dell’1,02%, Enel perde lo 0,56% ed Enel Green Power guadagna il 2%.

Standard and Poor’s ha rilevato un calo della necessità di funding per i principali istituto del Vecchio Continente e le banche italiane mostrano una liquidità adeguata.

Nel segmento della finanza, banche ed assicurazioni, le migliori sono Generali +1,35%, Intesa +1% e Monte Paschi +1,31%.

Secondo il rapporto “Indici e dati” 2013 elaborato dall’ufficio studi di Mediobanca, da gennaio 1996 al 16 ottobre 2013, il rendimento complessivo delle società a media capitalizzazione è stato pari all’8,4% medio annuo, oltre l’8,2% delle azioni risparmio. Restano indietro le blue chip, con un rendimento medio del 5,6% e ancora di più le small cap, sotto il 5%.

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