Un piano da 4-5 miliardi per tagliare il cuneo fiscale. Questo il capitolo fondamentale della legge di stabilità che il Governo dovrà approvare entro la metà del mese. Le ipotesi più accreditate sulle modalità d’intervento parlano di tre misure fondamentali: taglio dell’Irap in favore delle aziende che assumono, riduzione selettiva dei contributi Inail pagati dalle imprese e aumento delle detrazioni Irpef da 2,5 miliardi di euro concentrato sulle fasce di reddito medio-basse.
I tecnici del ministero sono ancora molto prudenti sui benefici che l’operazione potrebbe portare alle tasche dei lavoratori, ma fonti sindacali sostengono che nella migliore delle ipotesi i salari potrebbero aumentare in media di 250-300 euro l’anno, anche se calcoli più prudenti indicano una forbice compresa fra 120 e 150 euro. In ogni caso, l’incremento risulterebbe quasi impercettibile se spalmato su tutte le mensilità, ecco perché si ipotizza di concentrarlo in un’unica busta paga, che potrebbe essere quella di giugno o quella di luglio.
Ad oggi il cuneo fiscale assorbe in media il 46,2% del costo del lavoro, di cui il 25,6% viene pagato dai datori di lavoro per i contributi sociali, mentre il restante 20,6% è a carico dei dipendenti. Per fare il punto su come intervenire l’Esecutivo ha in programma un incontro con i sindacati e uno con gli imprenditori. Il primo si svolgerà oggi a Palazzo Chigi, mentre il secondo è in agenda per i prossimi giorni.
Il principale ostacolo, come sempre, sono le coperture. Il Governo deve trovare il modo di finanziare la riduzione del cuneo senza mettere in discussione il rientro del deficit 2013 al 3% (dal 3,1 previsto, evitando così che Bruxelles apra una nuova procedura d’infrazione nei confronti del nostro Paese) e senza compromettere definitivamente la possibilità di cancellare anche la seconda rata dell’Imu.
Al momento, i canali da sfruttare sono tre: la nuova spending review all’esame del gruppo di lavoro guidato da Carlo Cottarelli, l’imminente riordino delle agevolazioni alle imprese e probabilmente una riduzione delle tax expenditures, ovvero quelle 720 agevolazioni fiscali che riducono ogni anno le entrate dello Stato.