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Hera fronteggia la crisi: shopping e investimenti per due miliardi

Hera crescerà nonostante la crisi: farà shopping, continuerà a razionalizzare le spese e investirà fino a due miliardi, prevalentemente sulla filiera delle reti – Approvato il piano industriale al 2017: 5,6 miliardi di fatturato contro i 4,7 del 2012 – Nei prossimi cinque anni piano investimenti da quasi 2 miliardi di euro.

Hera crescerà nonostante la crisi: farà shopping, continuerà a razionalizzare le spese e investirà fino a due miliardi, prevalentemente sulla filiera delle reti. E’ quanto prevede la multiutility bolognese nel piano industriale approvato oggi e che la proietta al 2017 con un volume della produzione a 5,6 miliardi contro i 4,7 miliardi del 2012, un margine operativo lordo di 951 milioni (662 milioni nel 2012) e un rapporto fra posizione finanziaria netta e MOL in discesa a 2,9 volte (era 3,3 nel 2012), il ROI (Return on Invested Capital) in crescita al 9,3%, rispetto all’8,2% del 2012.

Hera si propone di restare “gruppo aggregante”, nonostante la congiuntura economica sfavorevole. “Il contesto all’interno del quale sono stati declinati gli obiettivi di sviluppo – sottolinea una nota della società – risente di un quadro macroeconomico e regolamentare che, soprattutto fra 2013 e 2014, impatterà negativamente sui risultati della gestione. In particolare la lenta ripresa del PIL continuerà a far ristagnare domanda energetica, allacci di utenze e produzione di rifiuti, mentre l’atteso assestamento al ribasso delle tariffe gas sia per la vendita a clienti tutelati che per la distribuzione, oltre ai recenti interventi sui CIP6, contribuiranno a una riduzione dei margini”.

La crescita del MOL, di 289 milioni, spiega Hera, riceverà impulso da un’importante crescita organica, grazie ai positivi effetti della riorganizzazione interna e del contenimento costi per 20 milioni, dall’attesa aggiudicazione delle gare per la distribuzione del gas nei territori d’insediamento storico e da un ulteriore allargamento del perimetro societario attraverso M&A, accompagnato da razionalizzazioni di portafoglio. “Si evidenziano- aggiunge –  i 30 milioni di sinergie che nei 5 anni si riusciranno ad estrarre dalla fusione con AcegasAPS. Tale aspettativa è resa possibile dall’ottimo andamento delle operazioni di integrazione messe in piedi nel corso del 2013. Complessivamente la redditività per dipendente supererà i 110.000 euro, in crescita del 10% rispetto ai valori del 2012”.

Importante il capitolo investimenti: “Complessivamente il Piano prevede investimenti per quasi 2 miliardi di euro (1.975 milioni, mediamente circa 400 milioni all’anno) concentrati in buona parte sulla filiera delle reti, in ragione anche del prossimo svolgimento delle gare gas. L’impegno in queste ultime non pregiudicherà comunque l’equilibrio fra investimenti e ammortamenti, previsto a 1,07 in uscita piano, nonostante gli effetti delle gare della distribuzione gas”.

Soddisfatti i vertici del gruppo: “Questo aggiornamento del Piano, recepisce importanti mutamenti di scenario che hanno caratterizzato il contesto macroeconomico, normativo e competitivo nell’ultimo anno – dice il Presidente Tomaso Tommasi di Vignano – riteniamo di avere individuato le scelte strategiche più opportune per fronteggiare le difficoltà, grazie al prosieguo della politica di espansione anche per linee esterne e alla focalizzazione su efficienze ed estrazione di sinergie all’interno del Gruppo”.

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