Il tapering farà male, parola di Joerg Asmussen. “All’inizio del 1994, quando era partita la ripresa degli Stati Uniti – ha detto oggi l’economista tedesco, membro del board Bce –, la Fed aveva iniziato un ciclo di politica restrittiva e i mercati obbligazionari sono crollati, non solo negli Stati Uniti ma anche in tutto il mondo. Se le ricadute sono state consistenti nel 1994, possiamo aspettarci che oggi siano anche maggiori, in un mondo ancor più profondamente interconnesso”.
La Federal Reserve dovrebbe annunciare l’inizio della riduzione dei suoi acquisti di bond in occasione del meeting del Fomc in agenda per il 17-18 settembre. D’altra parte, secondo alcuni economisti, i dati deboli sul mercato del lavoro fanno aumentare la possibilità di un rinvio della decisione. In ogni caso, anche se la Fed dovesse iniziare a ridurre il suo programma di stimolo, la sua continuerebbe ad essere una politica monetaria fortemente espansiva, con tassi d’interesse inchiodati allo zero.
Secondo Asmussen, si possono trarre due lezioni dall’episodio del 1994: primo, la chiarezza nella comunicazione è di fondamentale importanza; secondo, le aspettative d’inflazione devono essere ben ancorate. “I timori di inflazione amplificano l’impatto degli sviluppi economici sui rendimenti”, ha concluso l’economista, aggiungendo che nella zona euro l’exit strategy è ancora prematura.