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Decreto del Fare 2, tutto quello che c’è da sapere

A due giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto del Fare 1, il governo torna al lavoro sulla seconda edizione del provvedimento – Previsti interventi su credito alle imprese, innovazione industriale, compensazioni, bollette elettriche, riconversione di siti a rischio ambientale e sistema di tracciamento dei rifiuti

Decreto del Fare 2, tutto quello che c’è da sapere

Decreto del fare, atto secondo. Con la fine della pausa estiva, il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato torna al lavoro sul testo. Una ripartenza che arriva, curiosamente, a 48 ore dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del primo Decreto del fare, a conclusione del suo iter di approvazione e conversione, due mesi esatti dopo il varo del provvedimento in Consiglio dei Ministri. Un percorso lungo, che in realtà deve ancora finire, visto che nei suoi quasi cento articoli – tra edilizia e PA – non sono poche le disposizioni che necessitano ulteriori decreti attuativi.

Il Dl fare 2, invece, è ancora in alto mare. Stavolta, stando alle indiscrezioni, si dovrebbe parlare di imprese ed energia. Ma andiamo con ordine. Ecco l’elenco dei punti cardine che il provvedimento dovrebbe affrontare. Le voci dal Palazzo sembrano essere piuttosto dettagliate, segnale che – forse – il condizionale potrebbe volgere verso l’indicativo.

  • Imprese:
    L’esecutivo vorrebbe facilitare l’accesso al credito delle imprese anche attraverso canali non bancari, aiutandole a emettere obbligazioni ed estendere le compensazioni sia tra debiti e crediti commerciali che tra debiti e crediti fiscali.

  • Industria:
    Forse in ballo l’attivazione di un fondo per la crescita sostenibile con finanziamenti specifici in sinergia con la Banca europea per gli investimenti. L’obiettivo è sostenere progetti di ricerca e sviluppo.

  • Compensazioni:
    La proposta è innalzare la soglia di compensazione oltre i 700 mila euro, alzando ulteriormente l’asticella dopo il decreto sul debiti della PA. La misura dovrebbe riguardare sia i debiti e i crediti commerciali, che i debiti e i crediti fiscali

  • Energia:
    L’obiettivo finale è abbassare il costo dell’elettricità, attraverso un intervento sugli oneri in bolletta per il sostegno alle rinnovabili. Una soluzione che passa necessariamente da una revisione degli incentivi, il cui peso verrebbe diluito negli anni, con una copertura derivante dall’emissione di obbligazioni.

  • Ambiente:
    Incentivi per la riconversione e la reindustrializzazioni di siti a rischio ambientale

  • Rifiuti:
    Forse in arrivo la riforma del Sistri, il Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, atteso dal mondo imprenditoriale, in particolare Confindustria. Secondo gli operatori il sistema, nato nel 2009, è costoso, macchinoso e difficilmente applicabile.

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