La lenta resurrezione economica greca ha le fattezze di un pallido nord europeo in calzoncini, infradito e reflex d’ordinanza. Sembra infatti che siano i turisti – soprattutto tedeschi, inglesi e russi – a far ripartire Atene.
A giugno, le entrate derivanti dal turismo sono salite a 1,59 miliardi di euro, il 21 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il boom di inizio estate ha fatto impennare gli incassi della prima metà dell’anno a 3,32 miliardi, in crescita del 18 per cento rispetto al 2012. Lo rende noto la Banca di Grecia.
Un cambio di rotta, quello ellenico, dopo anni di vacche magre in cui anche i vacanzieri volevano tenersi alla larga dalla crisi. La banca centrale di Atene prevede che l’industria del turismo crescerà del 10 per cento quest’anno, arrivando a quota 11 miliardi grazie ai 17 milioni di visitatori.
Per combattere la crisi, la strategia dei gestori di hotel e ristoranti è stata quella di tagliare i prezzi e migliorare i servizi. A questo si è aggiunto un migliore parterre di turisti, che ora include anche i russi (arrivi in crescita del 34 per cento), che – notoriamente – amano spendere più di tedeschi e inglesi.
