Da parte della famiglia Ligresti c’era un ‘rischio concreto’ di fuga, in quanto ‘ciascuno di loro’ possiede ‘ingenti patrimoni in grado di fornire loro i mezzi necessari per lasciare il territorio nazionale e spostare il centro delle proprie attività in altri Paesi’. E’ quanto scrive il Gip del tribunale di Torino nell’ordinanza di custidia cautelare a carico di Salvatore Ligresti e dei tre figli: Jonella, Giulia e Paolo. Limbo, Canoe, Hike: sono queste le cassaforti dei fratelli Ligresti in Lussemburgo che garantivano il controllo del gruppo Fonsai e che secondo la magistratura avrebbero fornito i fondi per preparare la fuga, tramite ‘anomale riduzioni del capitale’.
Dai documenti consultati da Radiocor, ciascuna delle tre holding lo scorso dicembre ha in effetti deciso un abbattimento del capitale per 14,5 milioni, per un totale quindi di 43,5 milioni, ufficialmente per liquidare le perdite accumulate. In base al verbale dell’assemblea di Limbo dello scorso 13 dicembre, la societa’ ha deciso di ridurre il capitale di 14,5 milioni, portandolo ‘da 16,78 milioni a 2,3 milioni per liquidare le perdite riportate che rappresentano la situazione contabile al 30 settembre 2012, ovvero 15,5 milioni di euro, dedotti gli utili che emergono a quella stessa data, ovvero 1,06 milioni’. Analoghi i resoconti delle altre due holding, Canoe e Hike. Secondo l’ordinanza dal Gip di Torino, ‘la concretezza del pericolo di fuga’ e’ testimoniata anche dalla circostanza per cui recentemente’ i Ligresti ‘hanno attuato ciascuno delle anomale riduzioni di capitale (da intendersi quali possibili prelievi di denaro) per consistenti fondi (circa 14 milioni di euro) dalle societa’ lussemburghesi loro rispettivamente riferibili’.