Il presidente della Fed, Ben Bernanke, non ha deluso le aspettative dei mercati e, correggendo in parte i suoi ultimi annunci, ha confermato davanti alla Camera dei deputati statunitensi che la politica monetaria della Banca centrale americana resterà non accomodante ma ultra accomodante per un periodo ancora lungo. Il che vuol dire che la Fed continuerà ad acquistare bond e a immettere liquidità nel sistema finanziario.
Sono bastate queste rassicurazioni a dare sprint alle Borse che, soprattutto al di qua dell’Atlantico, hanno ripreso quota dopo una mattinata nervosa. Banche e assicurazioni sono stati gli asset che maggiormente hanno beneficiato delle dichiarazioni del capo della Fed.
Piazza Affari, da sempre bancocentrica, è stata la Borsa che più ha risentito in positivo degli effetti Fed risultando la migliore piazza azionaria d’Europa con un rialzo che ha superato l’1% (+1,06%). A trascinare la Borsa italiana sono stati in particolare la Fondiaria, che non ha risentito del clamoroso arresto della famiglia Ligresti, (+4,7%) e Mediolanum (+2,8%) ma anche banche come la Bper (+3,6%), Ubi (+3%) e Unicredit (+2,1%).
Per ora Piazza Affari non sembra risentire non solo dell’effetto Ligresti ma nemmeno dei venti di crisi che, dopo l’impennata di Renzi contro Alfano, tornano ad agitare la scena politica. Proprio in mattinata, incontrando gli operatori della City a Londra, il premier Enrico Letta aveva dichiarato che i margini per interventi su Iva e Imu sono ridotti per la blindatura del bilancio pubblico 2013 ma ha riscosso il plauso della platea quando ha garantito che il governo intende accelerare le riforme e riaprire il dossier delle dismissioni fin dall’autunno.
Tra i titoli che hanno maggiormente brillato a Piazza Affari c’è anche Pirelli (+2,3%), malgrado la condanna inflitta a Marco Tronchetti Provera per la turbinosa vicenda Krol. Tra i titolo minori spiaccano anche i rialzi di Indesit Risparmio (+7,8%), Alerion (+7,2%) , Bioera (+6,8%), Seat (+6,2%), Screen Service (+5,7%), Stefanel (+4,6%). Controcorrente sono andati invece Aegon (+9,2%) Parmalat (-1%), Fiat (-1,3%) e Banca Popolare di Milano (-1,4%), che nei giorni scorsi avevano registrato significativi rialzi. In flessione anche Mediobanca (-1,1%) e Diasorin (-0,9%). In caduta libera Rcs (-4,9%) per la delusione del mercato nel registrare l’assenza di nuovi soci forti dopo l’aumento di capitale. Male anche Monrif (-5,3%), Caleffi (-5%) e Premafin (-5,2%).
Insieme alla Borsa italiana, hanno chiuso positivamente tutti i listini europei che hanno guadagnato mediamente mezzo punto percentuale. Buona anche l’intonazione d’avvio di Wall Street con il Dow Jones che ha aperto in territorio positivo (+0,2%) e con il Nasdaq che guadagna lo 0,3%.
Sostanzialmente stabile lo spread tra Btp e Bund che resta sotto quota 300 punti base. Su fronte valutario l’euro scambia a 1,3087 sul dollaro. Il petrolio quota a 106,09 dollari al barile.