Più di 3 milioni di studenti hanno beneficiato di borse Erasmus dell’Ue dall’avvio del programma nel 1987. Le statistiche, che riguardano l’anno accademico 2011-2012, indicano anche che il programma ha consentito a più di 250mila studenti – un nuovo record – di compiere all’estero parte dei loro studi di istruzione superiore o di fare un tirocinio presso un’impresa straniera.
Le destinazioni più popolari scelte dagli studenti nel 2011-2012 sono state la Spagna con 39.300 studenti, la Francia con 28.964 e la Germania con 27.872. Si tratta degli stessi paesi da cui è partito il maggior numero di studenti. Il 41,1% degli studenti Erasmus sono coloro che studiano scienze sociali, economia e giurisprudenza; a questi seguono gli studenti di materie umanitarie e arte (21.9%) ed infine gli ingegneri (15,1%).
Notizie positive anche per l’Italia dove si registra un aumento del 6% di studenti inviati all’estero. L’Italia è anche uno dei principali paesi di destinazione degli studenti stranieri: Bologna è stata nell’anno 2011/2012 la terza università europea per numero di studenti Erasmus ricevuti, dopo Granada e l’università Complutense di Madrid. Sei i Paesi che hanno invece visto peggiorare le loro statistiche: Bulgaria, Cipro, Estonia, Islanda, Liechtenstein e Romania.
L’80% di coloro che hanno ricevuto un sostegno da Erasmus nel 2011-2012, hanno scelto di trascorrere in media sei mesi all’estero (+7,5% rispetto all’anno precedente). La borsa media mensile Erasmus destinata a coprire parte dei costi addizionali determinati dal viaggio e dalla vita all’estero era di 252 euro.
A partire dal gennaio 2014 partirà il programma Erasmus+ che prenderà le mosse dall’eredità di Erasmus offrendo entro il 2020 a 4 milioni di persone l’opportunità di studiare, formarsi, insegnare o fare opera di volontariato all’estero. Il programma dovrebbe disporre di un bilancio di circa 14,5 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, con un aumento di più del 40% rispetto ai finanziamenti destinati agli attuali programmi per la mobilità nell’istruzione e nella formazione.
Androulla Vassiliou, commissario europeo responsabile per l’Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, ha affermato come “le ultime cifre da record testimoniano il successo e la popolarità del programma. Erasmus è più importante che mai in tempi di ristrettezze economiche e di elevata disoccupazione giovanile: le competenze e l’esperienza internazionale acquisite dagli studenti Erasmus accrescono la loro occupabilità e li rendono più mobili sul mercato del lavoro.”
Allegati: Studio Commissione Europea su programma Erasmus