Condividi

Saldi: il rush estivo parte domani, ma spenderemo meno di 100 euro a testa

Domani le vendite scontate inizieranno in tutte le regioni italiane – Prudenti le stime di Confcommercio: 100 euro a persona, contro i 103 del 2011 e i 117 del 2010 – Previsioni ritenute troppo ottimistiche da Federconsumatori e Adusbef, che riducono le attese per il giro d’affari di quasi i tre quarti.

Saldi: il rush estivo parte domani, ma spenderemo meno di 100 euro a testa

Dopo Basilicata, Campania e Molise, dove sono già iniziati il 2 luglio, da domani i saldi estivi partiranno anche nel resto d’Italia. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media 229 euro – meno di 100 euro a testa – per un ammontare complessivo di 3,6 miliardi di euro.

“Siamo consapevoli delle difficoltà che attraversano le famiglie italiane dal punto di vista del reddito disponibile – sottolinea Renato Borghi, vice presidente di Confcommercio e presidente di Federazione Moda Italia -, pertanto è prevedibile un leggero calo rispetto all’anno scorso, con uno scontrino medio intorno ai 100 euro”, contro i 103 dell’anno precedente e i 117 del 2010.

“Siamo peraltro fiduciosi – continua Borghi – che i saldi sapranno incontrare le più diversificate esigenze dei consumatori, sia per quantità, qualità e assortimento dei prodotti invenduti, che per gli sconti che prevediamo possano superare il 40%. Le vendite in questo periodo, pur in un contesto difficile, potranno dare effervescenza al fatturato e rappresentare per i consumatori italiani e i turisti stranieri un’occasione per acquistare quei capi d’abbigliamento desiderati nel corso della stagione”.

Secondo Federconsumatori e Adusbef, però, le stime della Confcommercio peccano di ottimismo. Le due associazioni ritengono che le vendite a saldo quest’anno registreranno un calo dell’8-9%. Solo una famiglia su tre approfitterà degli sconti, con una spesa che si attesterà a circa 117 euro a famiglia, con un giro di affari di circa un miliardo (per la precisione 936 milioni di euro). Un quarto, dunque, di quanto stimato dai commercianti.

Commenta