A giugno l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane scende a 76,1, da 80,2 di maggio. Il calo dell’indice complessivo – comunica l’Istat – è dovuto al peggioramento della fiducia delle imprese dei settori delle costruzioni, dei servizi di mercato e del commercio al dettaglio; migliora il clima di fiducia nelle imprese manifatturiere.
L’indice del clima di fiducia delle imprese manifatturiere aumenta, passando da 88,7 di maggio a 90,2. I giudizi sugli ordini migliorano (da -43 a -39, il saldo) e le attese di produzione rimangono stabili a -2; il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino rimane stabile a 1.
L’analisi del clima di fiducia per raggruppamenti principali di industrie (Rpi) indica un miglioramento dell’indicatore nei beni intermedi (da 88,5 a 89,7) e nei beni strumentali (da 87,4 a 90,8) e un lieve peggioramento nei beni di consumo (da 91,5 a 91,1).
L’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione scende da 81,0 di maggio a 71,0. Peggiorano sia i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione sia le attese sull’occupazione (i saldi diminuiscono rispettivamente da -49 a -56 e da -13 a -27).
L’indice del clima di fiducia delle imprese dei servizi di mercato scende da 76,4 di maggio a 70,6. Si riducono i saldi dei giudizi e delle attese sugli ordini (rispettivamente da -25 a -29 e da -12 a -17) e peggiorano le attese sull’andamento generale dell’economia italiana (da -42 a -50 il saldo).
Nel commercio al dettaglio, l’indice del clima di fiducia scende lievemente, da 80,8 di maggio a 80,7. L’indice aumenta nella grande distribuzione (da 70,8 a 80,0) e diminuisce nella distribuzione tradizionale (da 90,0 a 84,4).