Parte in terreno positivo la settimana finanziaria. A Tokyo, l’indice Nikkei mette a segno un rialzo attorno al 2,50 % trainato dalla ritirata dello yen sul dollaro. In forte crescita anche HongKong +1,4%. Il propellente del Toro è la sensazione che, almeno per ora, la Fed non procederà in settimana a misure restrittive sul costo del denaro.
Tutti i riflettori infatti sono puntati su Washington. Bernanke parlerà alle 14.30 (ora italiana) di mercoledì 19 giugno, al termine della riunione di due giorni del Fomc, il comitato di politica monetaria della banca centrale americana. Dopo settimane di attesa il mercato avrà indicazioni precise sulla rotta che la banca centrale Usa intende seguire. La previsioni, basate sulla crescita “moderata e modesta” del pil Usa, sono per la conferma che gli acquisti legati al QE rallenteranno entro la fine dell’estate (l’annuncio potrebbe arrivare a metà agosto a Jackson Hole, nel meeting di mezza estate) dei governatori. Ma per ora, come ha sottolineato il commentatore meglio informato di The Wall Street Journal, non è all’ordine del giorno un aumento del tasso di sconto.
Gli ultimi dati sull’economia Usa hanno del resto confermato che la crescita si sta consolidando, ma non è ancora in grado di creare tanti posti di lavoro quanti il presidente della Fed vorrebbe. E di inflazione non c’è traccia. Le statistiche di venerdì hanno evidenziato crescita zero a maggio per la produzione industriale Usa, contro attese di +0,2%, e la discesa dell’indice di fiducia dei consumatori (Università del Michigan) a 82,7, da 84,5 del mese precedente, che era il massimo da luglio 2007.
Intanto il Fondo Monetario ha abbassato la previsione di crescita del Pil americano del 2014 al 2,7% dal 3% e ha confermato quella del 2013 a +1,9%.
DAL 21 MAGGIO SFUMATI 3 MILA MILIARDI DI DOLLARI
Dal 21 maggio scorso, quando Ben Bernanke accennò alla possibilità di taper (ovvero spegnere gradualmente) gli acquisti della Fed sul mercato secondario, l’indice S&P ha perduto il 2,5%. Ma le perdite sui mercati finanziari (comprese obbligazioni e sovereign bond) sono state assai più massicce: 3,000 miliardi di dollari in tutto.
L’aumento dei tassi, secondo Bloomberg, può fare bene alle Borse. Una statistica citata da Bloomberg rileva che, a giudicare dalla reazione dei listini nelle ultime quattro occasioni segnate da un aumento da parte della Fed, i listini azionari hanno messo a segno un rialzo, bilanciando la discesa dei mercati obbligazionari. In particolare, l’indice S&P è cresciuto in media del 16% nei due anni successivi.
Le tensioni maggiori si sono verificate sul mercato di cambi e sul comparto dei T bond. In settimana lo yen è salito del 3,3% sul dollaro, ai massimi dal 4 aprile. L’euro ha recuperato l’1% sulla valuta Usa.
Il differenziale Btp-Bund si è assestato in finale di settimana a quota 276 bp. Le Borse europee hanno chiuso la seconda settimana consecutiva di ribasso. L’indice complessivo delle Borse europee Stoxx 600 (+0,2%) è sceso nelle ultime cinque sedute dell’1,4%. La settimana precedente aveva perso l’1,8%.
Piazza Affari ha registrato nelle ultime cinque sedute una discesa complessiva del 3,2%, dopo avere perso il 3% nella settimana precedente.
LUCCHINI E SMEG DIMEZZATI IN VIA SOLFERINO
Parte stamane l’aumento di capitale di Rcs , venerdì -6,3%. L’operazione avverrà per massimi 421 milioni di euro, con l’emissione di nuove azioni ordinarie al prezzo di 1,235 euro (1 euro a capitale e 0,235 euro a sovrapprezzo), nel rapporto di opzione di 3 azioni ordinarie per ogni azione ordinaria già posseduta, per un controvalore massimo di circa 400 milioni. Il prezzo di emissione delle azioni ordinarie è stato determinato applicando uno sconto pari a circa il 30% sul prezzo teorico (terp) delle azioni ordinarie. I diritti saranno negoziati fino al 28 giugno ed esercitabili fino al 5 luglio.
L’aumento sarà coperto dal consorzio di garanzia per 380 milioni e sette soci del patto hanno firmato il lock up di sei mesi: Fiat, Intesa, Mediobanca, Pirelli, Fonsai, Mittel ed Edison. Anche i Pesenti hanno sciolto le riserve ma sottoscriveranno per il 3,75%, poco più della metà del 7,4% posseduto. Anche Sinpar (gruppo Lucchini) ed Eridano (Bertazzoni) sottoscriveranno a metà riducendo le rispettive quota a 1,25% e 0,75%.
Il patto dovrebbe continuare a blindare oltre la metà del capitale (54,5%), grazie al maggior peso di Fiat (2,8% in più) e di Banca Intesa (lo 0,8% in più). Sul libro soci pende ancora l’incognita di Diego Della Valle (8,7%) e di Giuseppe Rotelli (16,6%) .
GENERALI, MPS E POP MI, I CASI DA SEGUIRE
Tra i temi più attuali, spicca la stagione delle grandi vendite del comparto assicurativo. In Generali, -0,6% venerdì, continua l’operazione di riduzione del perimetro voluta da Mario Greco. Dopo l’ottimo deal messicano torna d’attualità la vendita del controllo della Banca della Svizzera Italiana. La novità è la discesa in campo del portoghese Banco de Espirito Santi, in competizione con la spagnola Baniner.
Sul fronte Fondiaria-Sai +3,2%, intanto, perde smalto il rumor dell’interesse di Berkshire Hathaway per Milano. Intanto Allianz non sembra interessata a rilevare i premi (1,8 miliardi) che Unipol /Fonsai dovrà cedere su richiesta dell’Antitrust.
Il caso della settimana, in materia bancaria, riguarda il Monte Paschi di Siena in vista dell’assemblea che dovrà deliberare l’abolizione del tetto del 4% per i soci ora previsto con l’eccezione della Fondazione. Dal nuovo sindaco di Siena è arrivato un “sì ma…” alla novità (comunque imposta dal rispetto delle condizioni chieste dalla Ue) purché si trovino “alleati stabili”. Standard & Poor’s intanto ha prima tagliato il rating a ‘B’ da ‘BB’ per poi ritirarlo su richiesta della banca. Il downgrade di Mps riflette anche i risultati dell’esercizio 2012 e del primo trimestre 2013.
Il titolo migliore venerdì è stato Banca Pop.Milano +4,6% sulle attese di un cambio della governance. Le altre banche sono contrastate: è salita Intesa +0,9%, sono scese Unicredit-0,3% e Banco Popolare -2,1%. E’ proseguito il rally di Autogrill, +2,8%. Gtech ha guadagnato il 2,2% dopo che Exane ha alzato il target price.