Via libera dell’Aula del Senato al decreto sui pagamenti della pubblica amministrazione. Le schede favorevoli sono state 247, nessun voto contrario, 7 gli astenuti. Ora il provvedimento tornerà alla Camera per la terza lettura. L’approvazione definitiva è attesa entro questa settimana.
Il testo sblocca 40 miliardi di euro in due anni per saldare una parte dei debiti contratti dalla pubblica amministrazione negli passati con le imprese private. Un’iniezione di liquidità nel sistema decisa durante le settimane di vita del governo Monti che ha portato alla revisione della stima sul deficit 2013 dal 2,4 al 2,9%.
In mattinata sono stati approvati anche l’emendamento di sintesi dei relatori, Giorgio Santini (Pd) e Antonio D’Alì (Pdl), già varato dalla commissione Bilancio, e due ulteriori emendamenti presentati dai relatori in Aula. Sono diverse le modifiche al testo: dalla possibilità che nel 2014 venga pagato per intero lo stock di debiti attraverso anticipazioni del sistema creditizio nazionale e internazionale con garanzia dello Stato, all’esonero per i Comuni dal pagamento dell’Imu sugli immobili di loro proprietà, fino alla proroga di sei mesi dei poteri di Equitalia in materia di riscossione delle imposte contestate per conto dei Comuni.
Nel passaggio del decreto al Senato saltano inoltre 400 milioni di euro di fondi destinati alle imprese per finanziare alcuni interventi a favore dei Comuni. Il fondo per pagare i debiti degli enti locali si riduce così di 200 milioni nel 2013 e di altri 200 milioni nel 2014. “E’ stata una scelta del governo”, ha spieganto Santini, aggiungendo che “il fondo verrà rimpolpato nel 2014”.