Piazza Affari incorona Safilo Group ai vertici della classifica di Borsa: è il titolo che ha realizzato il maggior rialzo dall’inizio dell’anno. Safilo, uno dei principali produttori al mondo di occhiali da sole e vista, ha beneficiato dell’upgrade Moody’s. L’agenzia di rating ha voluto premiare la capacità del gruppo di occhialeria di far fronte alla perdita della licenza Armani e di migliorare il profilo di liquidità; ha quindi alzato il corporate family rating di Safilo da B3 a B2, portando la possibilità di default da B3-PD a B2-PD. Senza dimenticare che, come annotano gli analisti di Banca Akros, il gruppo ha anche abbassato il costo del debito, dopo aver raggiunto un accordo sul rifinanziamento e il pagamento delle obbligazioni Hy. Ciò ha determinato una diminuzione del costo medio del debito da circa oltre il 7% a circa il 6%. L’azione Safilo dall’inizio dell’anno ha più che raddoppiato il suo valore e ha chiuso il mese di maggio con la quotazione di 14,79 (il 2 gennaio era pari a 6,8). Rispetto al 28 dicembre 2012, il titolo Safilo ha registrato una variazione del 119,20%.
Nella classifica dei maggiori rialzi da inizio anno, ad occupare il secondo posto subito alle spalle di Safilo Group, è la società Dmail. Nella prima settimana di maggio il Consiglio d’amministrazione del gruppo (che opera nei settori del Media Commerce e dei Media Locali) ha approvato un accordo di ristrutturazione del debito: il piano prevede lo stralcio del debito bancario (pari a 15,1 milioni complessivi) di circa il 60%. A fine dicembre il titolo era quotato a 2 euro; negli ultimi giorni di maggio si aggirava attorno al valore di 4 euro. La variazione complessiva da fine anno è del 107,11%.
Nella top ten dei titoli buoni compaiono poi: Iren (+94,72%), Fondiaria Sai Risparmio (+86,01%), Milano Risparmio (+82,44%), Frendy Energy (79,06%), Unipol Prv (+77,59%), Vrway Communication (+76,80), Unipol (+71,72%) e D’Amico (+69,38%).
Nella classifica dei cattivi, ossia dei titoli che hanno registrato dall’inizio dell’anno i maggiori ribassi, si trova in pole position Seat Pagine Gialle. Il titolo, rispetto al valore del 28 dicembre 2012, ha perso il 58,7 del suo valore. Non è un periodo facile per la società editrice delle guide telefoniche: Seat, un tempo gallina delle uova d’oro del gruppo Telecom, è stata poi devastata dalle scalate a debito di fondi e edge spregiudicati. Il gruppo, che lo scorso 13 febbraio aveva chiesto l’ammissione alla procedura di concordato preventivo, ha chiesto una proroga per presentare il piano che dovrà includere una proposta di accordo con i creditori per evitare il fallimento. Il Tribunale di Torino ha concesso al gruppo una proroga fino al primo luglio: per gli obbligazionisti si sono quindi allungati i tempi di attesa e questi non potranno, per ora, conoscere i contenuti del piano che auspicabilmente rilancerà il gruppo. Secondo rumors di mercato, nel futuro di Seat ci sarà un taglio del debito senior da 1,52 miliardi (per una quota del valore nominale compresa tra il 33% e il 50%) con un contestuale allungamento delle scandenze della parte restante del debito. Allo stesso tempo si parla di attribuzione di nuove azioni ai creditori; potrebbe essere anche proposto un aumento di capitale agli attuali azionisti. Seat Pagine Gialle ha anche deciso di posticipare l’approvazione del progetto di bilancio del resoconto del primo trimestre del 2013.
Al secondo posto della classifica dei maggiori ribassi c’è Rcs Mediagroup, con una variazione negativa del 53,34%. Poi i titoli più deludenti dall’inizio dell’anno sono: Screen Service (-50,58%), Mediacontech (-46,28%), Banca Popolare Etruria e Lazio (-36%), Telecom Italia Media (-35,92%), Banca Carige (-34,53%), Antichi Pellettieri (-33,50%), Stefanel (-33,11%) e Arena (-30,91%).