Il mercato italiano della pubblicità ha chiuso il 2012 come il peggiore degli ultimi 20 anni, con gli investimenti in caduta del 14,5%. Lo rende noto Nielsen, precisando che la flessione ha coinvolto tutti i mezzi, dalla stampa (-18,4% i periodici, -17,6% i quotidiani), alla tv (-15,3%) e radio (-10,2%). Internet, invece, è stato l’unico mezzo a chiudere l’anno in positivo, facendo segnare +5,3%, una quota di mercato pari al 10% e un incremento del numero di inserzionisti del +20%.
La contrazione dei budget, spiega l’ufficio Studi della Nielsen, ha coinvolto quasi tutti i settori più rilevanti in termini di spesa, dall’alimentare (-15,9%) all’automotive (-15,7%), fino alle tlc (-18%); il settore del turismo e viaggi, con una crescita del +5,1%, costituisce l’eccezione.
Nel primo trimestre 2013 il valore del mercato pubblicitario italiano si è fermato a poco meno di 1,7miliardi di euro, con una variazione complessiva di -18,9% sullo stesso periodo 2012. La maggior parte degli investimenti si è concentrata su stampa e tv, ma entrambi i mezzi sono calati in maniera considerevole, rispettivamentedi -24,8% e di -19,1%. Tuttavia, nonostante la contrazione della raccolta pubblicitaria che ha coinvolto anche le emittenti digitali sia terrestri che satellitari, la tv detiene il 51,4% di quota di investimenti.