La Cina rallenta, almeno secondo il Fondo monetario internazionale, che ha tagliato le previsioni sulla crescita 2013 del gigante asiatico dall’8 al 7,75%, sottolineando che il quadro economico internazionale resta fragile e le esportazioni si riducono.
“Il ritmo della crescita economica dovrebbe ripartire leggermente nella seconda metà dell’anno, quando la crescita del credito riprenderà slancio”, ha detto David Lipton, primo direttore generale aggiunto dell’Fmi.
Le ultime statistiche pubblicate da Pechino indicavano ad aprile un rallentamento dell’attività industriale e degli investimenti e, a maggio, una performance industriale deludente. La previsione del Fondo è comunque superiore al 7,5% anticipato dal governo cinese.
Il taglio arrivato dall’Fmi segue quelle di Bank of America-Merrill Lynch (dall’8% al 7,6%) e di Standard Chartered (da 8,3% al 7,7%). Ad aprile Ing ha previsto per la Cina una crescita del 7,8%, contro il precedente 9%.