Con i conti del secondo trimestre fiscale, Hewlett-Packard ha battuto le attese degli analisti arrivando così a guadagni a doppia cifra nel mercato serale. Per il periodo terminato lo scorso 30 aprile, gli utili netti sono arrivati a quota 1,1 miliardi di dollari contro quota 1,6 miliardi registrata nello stesso arco temporale dell’anno scorso.
In termini di utile per azione, il risultato è sceso a 55 centesimi da 80 ma al netto di voci straordinarie è arrivato a 87 centesimi. Gli analisti si aspettavano un dato a 81 centesimi. I ricavi sono calati del 10% a 27,6 miliardi di dollari, appena sotto le stime per 28 miliardi. Per il trimestre in corso, HP si aspetta utili per azione tra gli 84 e 87 centesimi, meglio degli 83 centesimi previsti dal mercato. Per l’intero anno, il dato è visto tra i 3,50 e i 3,60 dollari. Anche in questo caso le attese, ferme a 3,44 dollari, sono state superate.
Se i conti del secondo trimestre sono giudicati positivamente, dando prova che la strategia dell’amministratore delegato Meg Whitman di controllo dei costi funziona, vale la pena sottolineare come l’andamento della divisione pc sia stata molto pesante. Le vendite hanno subito un calo del 20%. In particolare, sono le vendite tra i consumatori ad avere visto un -29% mentre quelle relative alle aziende si sono ridotte del 14%.
Stranamente, le vendite di notebook sono scese del 24% mentre quelle di desktop computer hanno limitato la flessione a un -18%. Se c’è una divisione che resiste alla contrazione del business è quello delle stampanti, che rispetto a un anno fa ha visto vendite in calo dell’1%. Il merito non va però all’hardware (-11%) ma alle cartucce di inchiostro. In attesa della pubblicazione dei conti, arrivati a mercati chiusi, il titolo HP ha chiuso in rialzo dello 0,57% a 21,23 dollari. Nell’after-hours è salito del 12,77% verso quota 24 dollari.