Il bond Camfin della discordia spicca il volo. Mentre le voci di un riassetto con Opa hanno innescato il rally del titolo in Borsa (+14% in due settimane) e la trimestrale ha fatto ripartire le azioni Pirelli in area 9 euro, la crescente attenzione del mercato per la catena societaria guidata da Marco Tronchetti Provera ha provocato il rialzo delle obbligazioni da cui è nato lo scontro con la famiglia Malacalza.
Il bond Cam2012-17 convertibile in azioni Pirelli ha guadagnato oltre il7% nelle ultime sette sedute e viaggia a 113.17 euro, non lontano dal top di 114.22 di fine gennaio. Secondo i trader, i motivi tecnici che sostengono il rialzo sono due, a cui si aggiunge anche un fattore speculativo: in primo luogo, l’opzione di conversione in azioni Pirelli – con prezzo fissato a 11,3645 euro – fa sì che il rilancio in Borsa del gruppo stia trascinando il valore dell’opzione; il secondo motivo è il valore implicito del rendimento, che resta interessante anche con un prezzo d’entrata al di sopra quello d’emissione (le obbligazioni hanno una durata di 5 anni con una cedolafissa annuale del 5,625% pagabile alla fine del periodo di riferimento); l’aspetto speculativo si lega invece al ritorno in auge delle ipotesi di un’offerta pubblica d’acquisto su Camfin.
In base al regolamento dell’emissione, tuttavia, solo un cambio di controllo in Camfin “ostile” a Tronchetti -cioè raggiunto da soggetti diversi da Gpi – darebbe agli obbligazionisti la facoltà di chiedere il rimborso anticipato del bond da 150 milioni, oltre agli interessi maturati e non pagati. Una clausola che non scatterebbe invece con un Opa “amica” come quella ipotizzata nelle indiscrezioni di stampa con Clessidra capofila e Unicredit-Intesa alla regia.
Le obbligazioni, in scadenza 26 ottobre 2017, sono rimborsabili o in contanti o attraverso titoli Pirelli pari -sulla base del prezzo di conversione iniziale – al 2,8% del capitale ordinario di Pirelli.
Oggi in apertura a Piazza Affari il titolo di Camfin viaggia poco sotto la parità.