Le elezioni parlamentari in Bulgaria, tenutesi ieri, non sembrano aver dato un verdetto chiaro in grado di assicurare una maggioranza stabile al Paese. Infatti, con lo scrutinio poco oltre il 70%, si profila una vittoria con margini risicati del partito di centro destra GERB dell’ex premier Borisov. Infatti il Partito dei Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria (GERB) ha raccolto circa il 31% dei voti contro il 29% del Partito Socialista Bulgaro (BSP), risultando quindi il partito di maggioranza relativa ed avrà il compito di proporre un nuovo governo.
Questo compito, tuttavia, risulta proibitivo in quanto non sembrano esserci disponibilità da parte degli altri partiti presenti in parlamento a raggiungere un accordo di governo con il GERB.
L’esito delle elezioni riflette il clima di tensione nel quale si trova in questo momento il Paese, infatti alle proteste scoppiate già in inverso per la difficile situazione economica e per le accuse di corruzione mosse contro il precedente governo, si è aggiunto il giallo legato al sequestro a pochi giorni dalle elezioni di circa 350.000 schede elettorali false e le proteste della popolazione.
La situazione economica del Paese, a 6 anni dall’ingresso nell’Unione Europea, appare assai critica con una crescita economica decisamente debole, una disoccupazione stimata al 12% e con ben il 22% della popolazione al di sotto della linea di povertà
Bulgaria in stallo dopo le elezioni
A scrutinio quasi ultimato si profila una vittoria del partito di centrodestra ma il margine di soli 3 punti percentuali lascia poche possibilità per la formazione di un governo