SCENDE LO YEN, LA BORSA DI TOKYO FA BOOM. IL TESORO TORNA IN CAMPO CON L’ASTA BOT
Dopo il successo dell’asta spagnola tocca oggi all’Italia. Il Tesoro avvia oggi le aste di metà mese con l’offerta di 10 miliardi di Bot (3 miliardi di titoli flessibili a 219 giorni più 7 miliardi di titoli a un anno) e si proseguirà lunedì con i Btp a 3 anni.
Alla vigilia gli spread si sono leggermente ri-allargati. Lo spread Btp/Bund sale di 5 punti base a 262, rendimento del Btp 10 anni al 3,87%. A dimostrazione che dopo il rally dell’ultima settimana i listini si sono presi una pausa.
IL NIKKEI +2,4% AI MASSIMI DAL 2008. CAUTA WALL STREET
Banzai. Lo yen torna ai livelli di quattro anni fa. Il Giappone rilancia la sua sfida nell’auto e nell’elettronica. La Borsa di Tokyo celebra la discesa dello yen sopra quota 100 sul dollaro con una serie di rialzi spettacolari. L’indice Nikkei sale del 2,38%, il Topix vola ai massimi da 4 anni e mezzo. Esultano i grandi esportatori: Nikon sale del 14%, Sharp dell’8,5% (ma nella settimana il rally è stato del 37%). Tra i produttori d’auto, Mazda +8,4%.
A Wall Street gli indici consolidano poco lontano dai livelli record: Dow Jones -0,15% ma resta sopra quota 15 mila (15.082) , S&P500 -0,37% dopo cinque sedute consecutive di rialzo in cui ha guadagnato complessivamente il 3,2% . Nasdaq -0,12%. Sul fronte macro, meglio delle attese il dato sulle richieste di sussidi di disoccupazione settimanali pari a 323mila, meno delle 335mila stimate.
Giornata di realizzi per la borsa milanese, che ha registrato la performance peggiore in Europa dopo due sedute di rialzi. Il Ftse Mib ha perso lo 0,96%, ma, grazie al rally partito a metà aprile (+12%), la performance da inizio anno resta positiva (+5%).
In flessione Parigi, ai massimi da luglio 2011, mentre hanno chiuso intorno alla parità Francoforte e Londra, sui livelli più alti rispettivamente da gennaio 2008 e dicembre 2007. Notizie positive sono arrivate dagli Usa, dove le richieste di sussidi di disoccupazione sono scese ai minimi dal 2008.
DOCCIA FREDDA SU BPM. INIZIA L’ERA GROS-PIETRO
Fra le blue chip milanesi prevalgono i segni meno. Snam scende del 5,09% Eni ha collocato 395 milioni di azioni, pari all’11,6% del capitale. Eni scende dello 0,22%. Banca Pop.Milano cade in ribasso dell’ 8,93% dopo le indiscrezioni sul possibile stop al processo di trasformazione in Spa. In calo anche le altre banche: Bper -4,38%, Unicredit -2,45%, Ubi-2,10% e Intesa -1,72%.
Il consiglio di sorveglianza di Intesa ha dato il via libera al nuovo consiglio di gestione composto da 10 membri con Gian Maria Gros Pietro come nuovo presidente. Per quanto riguarda i manager, oltre al ceo, Enrico Cucchiani, entrano il direttore finanziario Carlo Messina, che sarà anche dg vicario, il numero uno di Banca Imi Gaetano Miccichè, e il Chief Risk Officer Bruno Picca. La gestione delle partecipazioni istituzionali (come Telco-Telecom, Rcs e Alitalia) è finita sotto la diretta responsabilità dell’ad Enrico Cucchiani.
Mediobanca -2,77%. L’istituto di Piazzetta Cuccia ha registrato allo scorso 31 marzo un risultato netto di 37,2 milioni, in flessione del 64,5% rispetto ai 105 milioni dei primi 9 mesi dell’anno precedente. Sull’andamento ha pesato il recepimento della ‘pulizia di bilancio’ fatta da Generali a fine 2012 (1,3 miliardi di svalutazioni), che ha comportato un impatto negativo di 139,5 milioni per il terzo trimestre di Mediobanca. Trimestre che si è così chiuso con una perdita di 86,6 milioni contro l’utile di 41,5 milioni l’anno prima. Dal punto di vista patrimoniale il Core Tier 1 sale al 12%.
Fra i pochi titoli positivi spiccano Lottomatica +1,65% e Fondiaria–Sai +3,77% dopo i buoni risultati. Generali chiude a +0,62%. Oggi si terrà il cda sulla trimestrale. Contrastati i titoli industriali: Fiat -0,79%, Finmeccanica +0,09%, StM-1,12%. Male Prysmian -4,92% dopo i conti. Enel scende dell’1,48%, Telecom Italia guadagna il 2,35%%.