Si è chiusa con un nulla di fatto anche la terza votazione per il presidente della Repubblica. Com’era prevedibile dopo la debacle di ieri di Franco Marini che, nonostante l’appoggio del centrodestra non era riuscito a imporsi, bisognerà attendere almeno il quarto scrutinio, quando il quorum per l’elezione scenderà a quota 504.
Nessuno dei candidati è, infatti, riuscito a raggiungere la soglia dei 672 voti richiesti per salire al Colle, in una votazione sostanzialmente di stallo, dominata da schede bianche e nulle, in attesa del prossimo scrutinio, in cui il Pd punterà tutto su Prodi, sperando nella sua compattezza e puntando a pescare i voti necessari negli altri schieramenti, nonostante la chiusura di Grillo sul nome del Professore.
Nel mare magnum di schede bianche (465), spicca ancora il nome del candidato del Movimento 5 Stelle Stefano Rodotà che con 251 voti supera il proprio risultato negli scorsi scrutini, confermando di ricevere un forte gradimento anche al di fuori del M5S. 49 le schede nulle, 34 voti per Massimo D’Alema, 22 per Romano Prodi, 12 per Giorgio Naplitano e 9 per Anna Maria Cancellieri, candidata di Scelta Civica.