Il bando di gara per l’asta delle frequenze televisive del digitale terrestre sarà definito entro 30-40 giorni. Lo ha annunciato oggi il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, sottolineando che non intende lasciare la pratica al prossimo Governo.
“Metteremo immediatamente in moto la messa a punto del bando e del disciplinare per poter completare l’operazione – ha detto il ministro a Radio Anch’io -. Da oggi lavoriamo sulla cosa perché non abbiamo mai mollato. Ci vogliono tecnicamente intorno a 30-40 giorni sia per bando che per disciplinare, ma certamente non lasciamo la palla avanti”.
Intanto, ieri l’Agcom ha dato il via libera al provvedimento definitivo sulle regole per l’asta delle frequenze televisive del digitale terrestre: i tre multiplex con le frequenze più pregiate saranno oggetto di una gara fra nuovi entranti e operatori minori, da cui rimarranno quindi escluse Rai, Mediaset e Telecom Italia Media. Il regolamento è Stato in parte modificato per tutelare il pluralismo, dopo essere passato al vaglio della Commissione europea.
Oggi, in un’intervista a “La Repubblica”, il presidente dell’AgCom, Angelo Maria Cardani, ha chiarito che “l’asta delle frequenze, nella precedente versione di questo provvedimento, prevedeva la vendita di sei reti nazionali o multiplex. Troppe. Noi riduciamo le reti in vendita dalle sei originarie a tre sole. Riportiamo ordine nel presente e immaginiamo una pianificazione virtuosa delle frequenze fino al 2020″, ha aggiunto il Garante, ricordando che le frequenze “davvero ambite” sono quelle della telefonia mobile, “che ha fame di banda per moltiplicare i suoi servizi”.
Anche Passera ha sottolineato l’importanza della prossima asta per i cellulari di nuova generazione: “Non dimentichiamo che la cosa molto importante, che varrà miliardi per il nostro Paese e per le casse dello Stato, è la decisione di liberare le frequenze cosiddette della fascia 700. Non sono oggetto di quest’asta, ma saranno oggetto dell’asta per la prossima generazione di telefoni cellulari: quella sì, come ha già fatto l’ultima, porterà miliardi nelle casse dello Stato”.