Cipro: sbloccati gli aiuti, il contributo Ue non cambia. Giallo sulla richiesta di assistenza

“Il contributo al piano di aiuti per Cipro non cambia”. Così il commissario agli affari economici Olli Rehn ha ribattuto alle cifre comparse sulla stampa,  sulle nuove necessità finanziarie di Cipro, spiegando che i 23 miliardi invece dei 17sono da considerare un lordo rispetto al netto previsto. Nel dettaglio, oltre ai sette già raccolti da Cipro, si tratta di circa 10 miliardi di euro erogati per 1 miliardo da Fmi e per 9 miliardi dalla Ue. Soldi su cui oggi è arrivato lo sblocco da parte dell’Eurogruppo di Dublino e, dopo le procedure nazionali, gli aiuti dovrebbero iniziare ad affluire nelle casse cipriote entro maggio.
Ma la gestione della situazione di Cirpo continua a viaggiare all’insegna del caos. In giornata infatti è infatti scoppiato il caso sugli “aiuti supplementari” che Cipro ha richiesto alla Ue. Nicos Anastasiades presidente di Cipro ha infatti anticipato di voler  chiedere nuovi aiuti all’Europa: “La lettera a Barroso e Van Rompuy farà riferimento alla necessità di un cambiamento della politica Ue verso Cipro per darci assistenza aggiuntiva, a causa della situazione critica che stiamo attraversando per la crisi e per le misure che ci sono state imposte”, ha detto il presidente. Ma dopo poco è arrivata la precisazione: Cipro chiede un utilizzo più veloce dei fondi europei e non più soldi rispetto ai dieci miliardi.
Come se non bastasse sale anche la tensione con il governatore della Bce Mario Draghi che in una lettera a Cipro ha più rispetto per la Banca centrale di fronte alle pressioni per un allontanamento del governatore cipriota Panicos Demetriades : “l’indipendenza della banca centrale – ha detto Draghi – delle banche centrali dell’area euro, è incastonata nel Trattato”.