Crolla il potere d’acquisto delle famiglie italiane. Secondo gli ultimi dati Istat, tenendo conto dell’inflazione, nel 2012 la flessione è stata del 4,8%. Solo nel quarto trimestre dell’anno scorso si è registrata una riduzione dello 0,9% su base congiunturale e addirittura del 5,4% su base annua.
Quanto al reddito disponibile delle famiglie in valori correnti, è diminuito del 2,1% nell’intero 2012, mentre negli ultimi tre mesi dell’anno la riduzione è stata dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e del 3,2% su base annua.
La propensione al risparmio delle famiglie, invece, è scesa all’8,2% nel 2012, facendo segnare un calo di 0,5 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Nel quarto trimestre, al netto della stagionalità, il dato è stato pari all’8,3%, per una diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,9 punti rispetto al corrispondente trimestre del 2011.
In calo anche i profitti e gli investimenti delle imprese. Sempre secondo l’Istat, l’anno scorso la quota di profitto delle società non finanziarie è stata del 39%, in flessione dell1,1% rispetto al 2011. Nel quarto trimestre del 2012, invece, il dato è stato pari al 38,5%, in diminuzione di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,2 punti rispetto al corrispondente trimestre del 2011.
Nel 2012 il tasso d’investimento delle società non finanziarie è sceso al 20,5%, con una riduzione di 1,4 punti percentuali rispetto al 2011. Nell’ultimo trimestre dell’anno, invece, è rimasto al 20,1%, invariato rispetto al trimestre precedente, ma in diminuzione di 1,4 punti percentuali sul quarto trimestre del 2011.