Per le scintille al Quirinale bisognerà aspettare domani quando, nel secondo giorno di consultazioni, saliranno al Colle le delegazioni delle maggiori forze politiche (Pd e Pdl) e si assisterà al debutto di Beppe Grillo.
Il bivio davanti al quale si trova però Giorgio Napolitano, come è emerso anche dalla prima giornata di consultazioni, è sempre il solito: affidare il mandato, esplorativo o meno, di formare il governo al segretario del Pd Pierluigi Bersani – pur sapendo che difficilmente riuscirà a raccogliere una maggioranza stabile – oppure sparigliare affidando l’incarico di formare un governo di scopo (riforma del Porcellum e gestione dell’emergenza economica) a una personalità terza.
In tal senso sembrano crescere le voci secondo le quali Bersani, pur essendo prontissimo a tentare la formazione di un governo rigidamente chiuso a destra, non si impunterebbe nel caso Napolitano si orienti in altra direzione a patto che la fisionomia e la guida del governo di scopo possa soddisfare anche le attese del Pd. A tale proposito sembrano in crescita le chance di ricevere un incarico da parte del Quirinale per l’attuale ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri o per l’ex presidente della Corte Costituzionale Valerio Onida.