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Ciclismo, Milano-Sanremo: sorpresa Ciolek, il tedesco vince davanti a Sagan e Cancellara

Questa edizione sarà ricordata per la meteorologia avversa che l’ha flagellata, obbligando gli organizzatori a interromperla a Ovada dopo 117 km di corsa per poi riprenderla da Cogoleto – Non era mai capitato se non una volta nel lontanissimo 1910.

Ciclismo, Milano-Sanremo: sorpresa Ciolek, il tedesco vince davanti a Sagan e Cancellara

Un tedesco quasi sconosciuto, Gerald Ciolek, che corre per un team sudafricano la Mtn-Qhubeka, vince a sorpresa la Milano-Sanremo, precedendo due big come Peter Sagan e Fabian Cancellara. Ma questa Sanremo, più che per la vittoria di Ciolek, sarà ricordata per la meteorologia avversa che l’ha flagellata obbligando gli organizzatori a interromperla a Ovada dopo 117 km di corsa per poi riprenderla da Cogoleto. Non era mai capitato se non una volta nel lontanissimo 1910.

Allora vinse il francese Eugène Christophe. I monti dell’Appennino, che dividono la pianura dal mare, erano avvolti dalla tormenta. La temperatura era un gelo ovunque. La neve sul Turchino ha sconsigliato avventure al limite dell’incoscienza e i ciclisti, già intirizziti dal freddo, hanno raggiunto la Liguria sui pulmini delle singole squadre. Dopo circa due ore e mezzo di stop, la Classicissima di primavera si rimetteva in moto, non prima di aver cancellato all’ultimo momento anche la salita delle Manie: a ripartire per primi sono stati i sei corridori in fuga (Pablo Lastras, Maxim Belkov, Matteo Montaguti, Lars Bak, Filippo Fortin e Diego Rosa) che ad Ovada avevano oltre sei minuti di vantaggio sul gruppo. La corsa riprendeva ma erano già tanti i ritirati tra i 200 partenti.

Si fermava Mattews Goss, vincitore della Sanremo 2011; non risaliva in sella il lunatico Tom Boonen, un ritiro, quello del belga, in segno di protesta contro gli organizzatori che avrebbero rimesso in gruppo molti corridori che si erano già persi per strada nella pioggia mista a neve che flagellava anche la pianura. Vincenzo Nibali e Thor Husvod, altre due star gettonate alla vigilia – in particolare il siciliano dell’Astana dopo il trionfo-bis alla Tirreno-Adriatico – si sono fermati dopo aver percorso un pezzo di Aurelia senza dare alcun segno di vitalità. Una corsa così stravolta attendeva sui tornanti della Cipressa la prima selezione affidando, come sempre, alle brevi ma nervose rampe del Poggio la scrematura finale prima della picchiata sul traguardo posto sul lungomare Italo Calvino di Sanremo.

La Cipressa metteva fuori gioco Mark Cavendish, tra i pochi a pedalare con i calzoncini corti sfidando il freddo, che fino a quel punto aveva tutta l’aria di voler tentare il bis del 2009. Mentre si perdeva il re dei velocisti, saliva in cattedra la maglia iridata di Philippe Gilbert. Il campione del mondo allungava dando l’impressione di essere in giornata. Ma anche Gilbert all’improvviso mollava come svuotato di forze. A 15 km dall’arrivo dei super big partiti da Milano rimanevano in corsa ancora solo Peter Sagan e Fabian Cancellara. Con i due leader della Cannodale e della Radio Shack-Leopard, c’erano anche Filippo Pozzato e Simon Gerrans, l’australiano vincitore l’anno scorso. A rompere la tregua in vista del Poggio era però un francese della Omega Pharma-Quick Step, Sylvain Chavanel, che liberato dai compiti di squadra per il flop di Boonen e il ritardo di Cavendish, si involava trascinando alla sua ruota il britannico Ian Stannard, uno Sky, guardia del corpo di Bradley Wiggins al Tour 2012.

Sembrava l’azione decisiva perché il vantaggio saliva fino a 27” e il traguardo era a una manciata di chilometri. Ma quando si è inseguiti da Sagan e Cancellara tutto si complica. Nella discesa del Poggio, stretta e viscida per la pioggia, le distanze venivano annullate e all’imbocco dell’Aurelia, per gli ultimi duemila metri di Sanremo si sono trovati in testa in sei: Chavanel, Stannard, Paolini, Sagan, Cancellara e Ciolek, che era certamente il meno noto della compagnia ma anche tra i più veloci. Chavanel tentava un allungo, lo provava anche Sagan, si aspettava un blitz di Cancellara che invece non si è mosso per imbucare, un po’ rassegnato, il rettilineo di arrivo per la volata finale. Dove Sagan sprigionava tutta la sua potenza ma era Ciolek a bruciarlo per soffio. Cancellara, terzo, non era il massimo della felicità: “Ma oggi – era il commento del campione svizzero dopo la gara – con questo tempo, abbiamo vinto un po’ tutti”.

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