Nonostante la crisi nera del settore, per Audi il 2012 è stato un anno da record. Ora la casa automobilistica tedesca (gruppo Volkswagen) punta a un nuovo lieve aumento dei ricavi nel 2013 e nel 2014, un ritorno operativo sulle vendite nella parte alta della forchetta tra l’8 e il 10%.
L’anno scorso Audi ha fatto segnare numeri da primato: +10,6% i ricavi, a 48,77 miliardi; Ebitda in rialzo del 2,2%, a quasi 7,3 miliardi; utile operativo a 5,4 miliardi (+0,6%); ritorno operativo sul fatturato pari all’11%, rispetto a un target dell’8-10% previsto dalla società e al 12,1% nel 2011; vendite +11,7%, per oltre 1,45 milioni di unità.
In particolare Audi ha registrato vendite record in più di 50 mercati nel 2012. In calo del 2% l’utile dopo le imposte, a 4,35 miliardi, e il cash flow dalle attività operative (-2,4%), a 6,14 miliardi. I dipendenti in Germania riceveranno un premio annuale pari in media a 8.030 euro. Per quest’anno Audi prevede di assumere altri 1.500 addetti in Germania, mentre altri 700 giovani inizieranno il loro apprendistato presso il costruttore.
“Nel 2012 abbiamo superato i nostri target e abbiamo aggiunto al nostro portafoglio di brand un marchio attraente: Ducati – ha commentato il Ceo di Audi, Rupert Stadler -. Vogliamo continuare a crescere nel 2013 e con due nuovi siti quest’anno creeremo le condizioni giuste in direzione del nostro target di diventare leader mondiale nel lungo termine”.
Dal 2016 Audi produrrà la nuova generazione della Q5 nell’impianto messicano di San Josè, dove la posa della prima pietra è prevista a maggio, mentre a fine 2013 partirà la produzione del secondo impianto della casa tedesca in Cina.
La casa tedesca continuerà il suo programma di investimenti record. Per il 2015 Audi prevede d’investire circa 11 miliardi di euro in nuove tecnologie e innovazione e per espandere le strutture produttive. “Abbiamo già iniziato il più grande programma d’investimenti nella nostra storia nel 2011 – ha commentato direttore finanziario Axel Strotbeck -. Prevediamo adesso investimenti totali pari in media a 3,5 miliardi di euro l’anno fino al 2015 per continuare in modo efficace a proseguire sulla strada della crescita”.
