Il boom dell’occupazione Usa spinge Wall Street e aiuta Piazza Affari a dimenticare le incertezze elettorali. Milano sale dell’1,5% trainata da alcuni titoli che hanno ingranato la quinta. Fiat balza del 5,53% grazie al raggiungimento dell’accordo tra il Lingotto e i sindacati e Finmeccanica del 5,50% dopo il riassetto sulle procedure di controllo.Parigi +1,22%, Londra +0,69%, Francoforte +0,59% e Madrid +2,85%.
Bene in mattinata anche la Borsa di Tokyo che sale del 2,64% a 12.283,62 punti, ai massimi dal 10 settembre 2008, grazie a un nuovo calo dello yen sul dollaro sulle attese degli investitori di un allentamento monetario da parte della Banca del Giappone nella riunione del prossimo mese.
Lo spread Btp-bund allenta le tensioni e si riporta a quota 307 punti base. Dopo essere sceso sotto quota 300 dopo il dato sulla disoccupazione Usa. Il prossimo 12 marzo il Tesoro offrirà in asta BoT annuali per un importo pari a 7,75 miliardi di euro.Non essendoci specifiche esigenze di cassa, dice il Tesoro, non saranno offerti invece i BoT trimestrali. Il quantitativo offerto è inferiore a quello in scadenza dal momento che il prossimo 14 marzo vengono a scadere BoT per 8,685 miliardi di euro.
La mannaia degli investitori questa volta si è abbattuta su Regno Unito e Francia con il fondo sovrano norvegese che ha tagliato la propria esposizione al debito di entrambi i Paesi, dopo aver riportato il suo secondo miglior anno in termini di rendimenti grazie agli investimenti azionari.
L’euro scivola sul dollaro a 1,2986 (-0,96%) con il biglietto verde che beneficia della spinta dei dati sui nuovi posti di lavoro negli Usa che hanno battuto le attese degli analisti. L’economia americana ha creato in febbraio 236.000 posti di lavoro e il tasso di disoccupazione è calato al 7,7% contro il 7,9% di gennaio. Il Dow Jones in intraday ha rotto un nuovo record sopra 14.400 punti. Alla chiusura del mercato Europeo saliva dello 0,29% a 14.370 punti e il Nasdaq si muoveva poco sopra la parità. Pei il Wsj il 2013 sarà un anno ricco di dividendi e buyback per le società dello S&P 500 distribuiranno almeno 300 miliardi di dollari in dividendi e che hanno annunciato piani di buyback per 117,8 miliardi di dollari in febbraio, la cifra mensile maggiore dal 1985.
Il petrolio Wti scende a 91,14 dollari al barile (-0,44%). Secondo l’Ocse il prezzo del Brent potrebbe salire a 190 dollari al barile entro il 2020, stime molto più alte rispetto ad altre previsioni ufficiali e che fanno temere che i prezzi del petrolio possano rappresentare un peso sulla crescita.
In Italia il Centro studi di Confindustria torna a lanciare l’allarme asfissia con una terza ondata di credit crunch dopo quelle del 2007-2009 e del 2011-2012: l’economia italiana è bloccata dalla mancanza di credito con i “prestiti alle imprese sono in caduta da oltre un anno: a gennaio -5% rispetto al picco del settembre 2011 (dati destagionalizzati, a prezzi correnti)”. Lo stock erogato si è ridotto di 46 miliardi di euro: “un evento senza precedenti nel dopoguerra”. Per il csc una misura che può sbloccare lo stallo del credito è “il pagamento immediato alle imprese di 48 miliardi di euro di debiti commerciali della PA”.
A Piazza Affari mette il turbo Fiat +5,53%, dopo essere stata sospesa al rialzo all’11%, grazie al raggiungimento dell’accordo tra il Lingotto e i sindacati Fim, uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri, in merito al rinnovo per un anno del contratto collettivo per i dipendenti degli stabilimenti italiani del gruppo. Vola anche Finmeccanica +5,50% all’indomani del via libera da parte del nuovo amministratore delegato del gruppo, Alessandro Pansa, delle nuove procedure che accentrano nella holding i controlli sulle attività delle controllate. Tra le novità spuntano i nuovi requisiti di onorabilità per i componenti degli organi sociali, amministratori e sindaci.
In luce anche Mediaset +4,39%, A2A +4,17%, Enel Green power +4,12% Sospese per l’intera seduta Gemina e Atlantia in attesa dei comunicati dai Cda sulla fusione. In fondo al FtseMib Diasorin -6,43% che ha archiviato il 2012 con un utile netto consolidato a 89,5 milioni di euro, in calo del 10,1% rispetto all’esercizio precedente. Il Cda proporrà la distribuzione di un dividendo pari a 0,50 euro per azione. Autogrill -3,84% all’indomani dei conti 2012 che hanno archiviato un utile netto di 96,8 milioni in calo dai 126,3 milioni del 2011 e dopo aver annunciato che non ci sarà il dividendo.
Azimut -1,63% dopo il taglio di Cheuvreux a underperform e Campari cede lo 0,51% all’indomani dei conti e colpita dal taglio del prezzo obiettivo di Ubs a 5,3 euro che conferma il giudizio sell.
Mps -1,63% controtendenza sul comparto bancario con Intesa +1,69%, Unicredit +2,81%, Ubi +1,27% e Banco popolare +2,95%.
Saipem sale del 3,05% dopo che il presidente dell’Eni (-0,11%), Giuseppe Recchi ha affermato che la società non sta valutando nessuna ipotesi di Spin Off di Saipem, in risposta alla lettera fondo azionista Knight Vinke al Cane a sei zampe che chiedeva ad Eni uno scorporo.