Rallenta stamane a Tokyo la corsa l’euro a 1,339 sul dollaro dopo i rialzi di ieri nei confronti del dollaro (1,342 da 1,336), il franco svizzero (1,2324 da 1,2264) e un forte apprezzamento di oltre l’1% contro la sterlina (0,8561 da 0,8455). Ma la tendenza è segnata. Anzi. Ieri sera Lael Brainard, il funzionario del Tesoro Usa responsabile degli affari internazionali, ha dichiarato: “Apprezziamo gli sforzi del Giappone per uscire dalla deflazione”, una sorta di via libera alla politica di Tokyo, anche se lo stesso Brainard si è detto contrario ad interventi per pilotare la svalutazione sui mercati.
“Abbiamo un approccio comune sull’euro, la stabilità”. Così dice, al termine della riunione di Bruxelles il ministro francese dell’Economia , Pierre Moscovici. Così non emerge dall’esito della riunione: la richiesta francese di intervento per frenare la rivalutazione della moneta (“Tutti preferiamo un euro forte piuttosto che un euro morto – ha dichiarato Moscovici – ma non sarebbe positivo se non fossimo in grado di contrastare le mosse aggressive altrui”) è stata respinta al mittente. A ribadire che i governi devono star alla larga dal governo dalla moneta è stato Jens Weidmann. Il presidente della Bundesbank: i problemi di competitività della Francia, ha detto, non dipendono dal cambio. E così l’Europa rischia di presentarsi in ordine sparso a Mosca ove venerdì si incontrano i ministri delle Finanze ed i banchieri centrali del G20 più la Svizzera.
Oggi è prevista la riunione del’Ecofin. Terza giornata consecutiva in discesa per l’oro, trattato a 1.649 dollari l’oncia (-1%), sui minimi delle ultime cinque settimane. Secondo quanto circola nelle sale operative, il calo dell’oro è una conseguenza della chiusura dei mercati asiatici, gli investitori scommettono su un calo della domanda del metallo fisico. Continua intanto l’altalena del Giappone. Oggi la Bora di Tokyo +2,40% è in forte rialzo, sull’onda delle dichiarazioni dei possibili candidati alla guida della banca centrale che hanno fatto a gara a dichiararsi d’accordo con la politica espansiva di Shinzo Abe. Wall Street chiude poco sotto la parità: l’indice S&P500 perde lo 0,06%, Dow Jones -0,16% e Nasdaq -0,06%. Londra ha guadagnato lo 0,2%, Parigi è finita sulla parità e Francoforte segna una flessione dello 0,2%. La Borsa di Milano ha chiuso con l’indice FtseMib in calo dello 0,6%. Sul mercato dei titoli di Stato il rendimento del Btp a 10 anni è salito al 4,60% con spread a quota 300 (+6 punti base).
AMERICA
Sul listino americano riflettori accesi su due big della tecnologia. Google -0,9% in ripiegamento dai massimi storici toccati venerdì. Il presidente Eric Schmidt ha comunicato che entro al massimo un anno metterà sul mercato 3,2 milioni di azioni classe A, il 42% del suo pacchetto di titoli che complessivamente rappresenta il 2,3% delle azioni “outstanding” e circa l’8% del capitale votante. Schmidt è stato uno degli artefici del successo del gruppo nel corso del precedente decennio, ha lasciato il posto di Ceo nel novembre del 2011 al co-fondatore Larry Page.
Apple sale dell’1,5%. E’ stato confermato che Tim Cook terrà il discorso inaugurale del meeting sulle società tecnologiche di Goldman Sachs. Il mercato aspetta indicazioni precise sulla politica del dividendo o su altre soluzioni per distribuire parte dell’enorme cassa (137 miliardi) del gruppo. La società starebbe lavorando a due nuovi prodotti, un mini computer portatile da mettere al polso come un orologio ed uno smartphone in grado di funzionare con l’energia solare.
INSIDE PIAZZA AFFARI
Il Cda di Exor +0,64% ha deliberato di proporre agli azionisti la conversione delle azioni privilegiate e di risparmio della società in azioni ordinarie. Il Cda intende proporre un rapporto di conversione pari a 1 azione ordinaria per ciascuna azione privilegiata e pari a 1 azione ordinaria per ciascuna azione di risparmio, con un premio implicito – nell’ordine – pari a 11,18% e a 10,18% rispetto ai prezzi di chiusura di ieri delle azioni privilegiate e di risparmio. Il Cda ha anche deliberato di aumentare l’esborso massimo autorizzato del programma di buy back il 29 maggio 2012, portandolo da 50 milioni a 200 milioni di euro.
Attesa anche per il cda di Rcs Mediagroup -2,89 % anche se le decisioni sull’aumento di capitale sono state rinviate ad un board fissato l’11 marzo. Nel frattempo l’azienda ha illustrato ai sindacati un piano di ristrutturazione energico, se non violento: 800 esuberi di cui l’80% in Italia (640) e il 20% in Spagna e la chiusura o la vendita di dieci testate di Rcs Periodici, oltre allo spostamento delle sedi del Corriere della Sera e della Gazzetta in via Rizzoli e un taglio del 10% delle retribuzioni del top management. L’azienda non ha precisato la distribuzione dei tagli previsti. I magazine in via di chiusura o dismissione sono: A, Bravacasa, Yacht & Sail, Max, Europeo, Astra, Novella, Visto, Ok Salute e l’enigmistica.
Fra i titoli migliori del listino milanese c’è A2A, salita del 3,4%. “Non ne vedo le ragioni”. Così l’ad dell’Eni Paolo Scaroni ha risposto a chi gli chiedeva se, dopo il coinvolgimento nelle indagini per il caso Saipem/Algeria, avesse intenzione di dare le dimissioni. In Piazza Affari Eni -0,69%.
Nel settore bancario B. Pop.Milano ha messo a segno un rialzo del 4,3% grazie a nuove indiscrezioni sul piano per la trasformazione della banca cooperativa in società per azioni. Variegate le altre banche cooperative: Banco Popolare +0,7%, Ubi -0,9%, Pop.Emilia +2,4%. In calo Unicredit -1% e Intesa -1,5%. MontePaschi è salita dello 0,5%. Il ministero dell’Economia sta lavorando alle procedure per la sottoscrizione dei Monti Bond per 3,9 miliardi di euro che Mps si appresta ad emettere. Tempi non lunghi ma non “brevissimi” come auspicato da Alessandro Profumo per i Monti bond. Il ministro Vittorio Grilli a margine di un convegno a New York ha detto: “Gli uffici stanno approfondendo tutte le procedure. Quando saranno concluse, provvederemo”.
Mediobanca ha guadagnato il 2,6%. Sul listino milanese hanno pesato i ribassi di Telecom Italia -3,5% eFiat -1,8%. Telecom ha reagito male dopo che venerdì la società ha annunciato il dimezzamento dei dividendi nei prossimi tre anni e la raccolta di mezzi freschi con strumenti ibridi. Barclays e Cheuvreux hanno abbassato i target price. Fiat è scesa con tutto il settore europeo dell’automotive (Stoxx -0,8%). Citigroup ha ribadito la raccomandazione sell e il target price di 3 euro. Daimler ha perso il 2,3%, Bmw -1,9%.
Fiat Industrial è scesa dello 0,3%, Pirelli +0,1%. Debole StM-0,7%. Fra le assicurazioni, Generali ha perso lo 0,7%, Unipol -2%. “C’e’ tempo, c’e’ tempo”, così Beniamino Gavio ha risposto in merito alla decisione se aderire o meno all’opa lanciata da Salini su Impregilo. Gavio, che controlla il 29,9% di Impregilo tramite Igli, è stato interpellato all’uscita di Mediobanca ed era accompagnato dall’ad di Igli, Bruno Binasco.