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Rehn: serve coordinamento contro svalutazioni competitive

Il commissario Ue: “Salutiamo con favore la dichiarazione congiunta emessa oggi dal G7” sui cambi valutari, che ha “riaffermato l’interesse condiviso dei suoi Stati membri in un sistema finanziario forte e stabile, con tassi ci cambio determinati dal mercato che riflettano i fondamentali economici”.

Rehn: serve coordinamento contro svalutazioni competitive

La Commissione europea apprezza l’impegno del G7 a coordinarsi per lottare contro le svalutazioni competitive e si aspetta che questo impegno sia riaffermato anche al G20 di Mosca, nel fine settimana. Lo ha detto oggi a Bruxelles, alla fine della riunione dell’Ecofin, il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Olli Rehn.

“Salutiamo con favore la dichiarazione congiunta emessa oggi dal G7” sui cambi valutari, che ha “riaffermato l’interesse condiviso dei suoi Stati membri in un sistema finanziario forte e stabile, con tassi ci cambio determinati dal mercato che riflettano i fondamentali economici”, ha detto Rehn durante la conferenza stampa alla fine dell’Ecofin, osservando subito dopo che “l’eccessiva volatilità e i movimenti disordinati dei tassi di cambio può avere un effetto negativo per la stabilità economica e finanziaria”. Per questo, ha continuato il commissario, “dobbiamo tendere a un coordinamento attivo delle politiche che impedire un’ondata di svalutazioni competitive”. 

Rehn ha poi sottolineato che “mentre i tassi di cambio non sono mai, in sé, un obiettivo delle nostre politiche, essi hanno naturalmente un impatto sulla crescita e l’inflazione e hanno dunque un impatto indiretto sulle assunzioni alla base delle decisioni politiche riguardanti la politica monetaria e altri settori”. In questo contesto, ha ricordato il commissario, “il G20 si è impegnato a consultazioni strette fra i suoi membri riguardo alle azioni da condurre nei mercati dei cambi, e a cooperare in modo adeguato. Io mi aspetto che questo impegno sia riaffermato a Mosca”.

Il commissario ha poi insistito che “i tassi di cambio devono essere determinati dai mercati”, ma in modo che “riflettano i fondamentali delle economie”. Questo, ha spiegato, “può aiutarci a costruire un sistema economico internazionale più stabile”. 

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