Che effetti avrà sugli organigrammi post-elettorali la probabile alleanza tra il Pd di Pierluigi Bersani e il Centro di Mario Monti? Naturalmente tutto dipende dall’esito del voto. Ma se Bersani vincerà le elezioni e andrà a Palazzo Chigi e Monti otterrà una buona affermazione frutti si vedranno subito.
Per il gioco dei veti incrociati Monti-Vendola, è difficile che al premier venga offerta una poltronissima al Governo ma, come racconta il “Corriere della Sera”, prende corpo ogni giorno di più l’ipotesi che Bersani possa candidare il Professore alla poltrona di presidente del Senato, la seconda carica dello Stato che, alla vigilia delle elezioni presidenziali, potrebbe diventare un formidabile trampolino di lancio per il Quirinale, per il quale restano comunque in corsa Giuliano Amato e Romano Prodi.
Per le poltronissime del Governo, Enrico Letta e Fabrizio Saccomanni (dg di Bankitalia) sono i candidati più papabili per il Tesoro, mentre per gli Esteri in pole position resta Massimo D’Alema. Per Pierferdinando Casini si parla della poltrona di Ministro della Difesa.