La crisi continua a colpire duramente il settore delle costruzioni: sono circa 550mila i posti di lavoro persi e 10mile le aziende fallite dal 2009 ad oggi, stando ai dati forniti da Paolo Buzzetti, presidente dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili), in un incontro con Silvio Berlusconi.
Nel documento stilato dall’associazione si legge che “Il settore delle costruzioni ha perso, dall’inizio della crisi, 360mila posti di lavoro, pari a 72 Ilva Taranto, 450 Alcoa o 277 Termini Imerese. Se si considera l’indotto arriviamo a 550mila unità”. al dramma del lavoro si unisce, poi, quello, non meno grave, della deindustrializzazione, con “un vero e proprio boom di fallimenti”.
Un altro tema caldo trattato dal documento dell’Ance è quello delle tasse sugli immobili nel 2012, cresciute del 36,8% rispetto all’anno precedente, a quota 44 miliardi. Poco più della metà, 23 miliardi di euro, derivano dall’Imu. L’associazione dei costruttori ha chiesto di “eliminare l’Imu sull’invenduto: nessun altro settore industriale paga per un bene che non ha ancora venduto”.