Come se il calendario internazionale non fosse già abbastanza denso, questo primo mercoledì di febbraio, nonostante tutti i principali campionati nazionali europei siano nel vivo e anche la Champions pronta a tornare in pista, propone una serie di amichevoli fra Nazionali. Per lo più inutili, anche se ne spiccano alcuni un po’ più interessanti.
Sicuramente lo è la sfida di Dubai fra la Spagna campione d’Europa e del mondo e i campioni del Sudamerica dell’Uruguay. La Roja di Del Bosque non vedrà in campo gli assenti Casillas, Xavi e Xabi Alonso, ma festeggerà la presenza numero 100 di Puyol e l’esordio di giovani interessanti come Isco del Malaga. Solita colonia italiana invece nella Celeste di Oscar Tabarez: a guidarla sarà il bomber del Napoli, in cerca di un altro scalpo di prestigio, e gli altri “italiani” convocati sono ben 6.
A Wembley intanto ci sarà la prima uscita ufficiale del nuovo ct brasiliano Felipe Scolari, al quale è stato affidato l’arduo compito di portare il sesto titolo di campione del mondo alla nazionale verdeoro nel Mondiale di casa l’anno prossimo. Scolari porterà Neymar e compagni a sfidare l’Inghilterra, che festeggerà la 100esima presenza di Ashley Cole, settimo giocatore di sempre a raggiungerla.
Altro confronto tra big quello dello Stade de France di Parigi, dove dopo un anno si ritrovano di fronte Francia e Germania (nel 2012, a Brema, vinsero i Bleus 2-1). Per Deschamps l’occasione di capire i progressi di una nazionale che nelle qualificazioni sta tenendo testa alla Spagna al cospetto del Mannschaft di Joachim Loew, una delle formazioni più talentuose del calcio mondiale. Da segnalare anche a Solna, in Svezia, il big match fra Ibrahimovic e l’Argentina di Leo Messi.
E poi c’è l’Italia di Prandelli. L’Italia dei “nuovi italiani”, come viene definita in queste ore, ovvero la nazionale della coppia d’attacco di origine straniera Balotelli-El Shaarawy. I due talenti fanno già coppia nel Milan, e l’amichevole fuori casa contro l’Olanda potrebbe essere un’occasione per incrementare il loro affiatamento e per sdoganare definitivamente la nuova Nazionale, tutta giovane e multi-etnica, di Cesare Prandelli.