E’ guerra aperta tra il Fondo Monetario Internazionale e l’Argentina. Alle critiche del Fondo dei giorni scorsi al Paese sudamericano, con tanto di inedita minaccia di “cartellino rosso”, ha risposto la “Presidenta” Christina Kirchner, che ha contrattaccato con veemenza, alzando vertiginosamente il livello dello scontro.
Ma andiamo con ordine: le “differenze di vedute” tra Fmi e Argentina sono storia vecchia di almeno due anni. La pietra dello scandalo sono i dati dell’Indec (l’Istituto di statistica argentino), considerati poco credibili, se non del tutto inesatti, dalla comunità economica, specialmente per quanto riguarda Pil e inflazione (il dato ufficiale, in questo caso, parla del 10,8%, contro stime private che la danno superiore al 25%).
L’istituto con sede a Washington ha chiesto più volte, in passato, di rivedere i dati, ma, stando all’esecutivo guidato da Christine Lagarde, “il progresso dell’Argentina nell’implementazione di misure correttive dallo scorso settembre non è stato sufficiente”. Un’insoddisfazione, quella dell’Fmi, che ha toccato il suo culmine nei giorni scorsi, con la minaccia, come detto, di “cartellino rosso” all’Argentina.
La risposta, furibonda, della Kirchner non si è fatta attendere, affidata, come sempre più spesso avviene, a Twitter, in 28 cinguettii intinti nel curaro, nei quali la “Presidenta” ha attaccato a tutto campo il Fondo monetario internazionale colpevole, a suo dire, di aver provocato, ignorandone i sintomi più evidenti, la crisi, con la formazione di “mongolfiere speculative” e simbolo di un’economia parassitaria.
E questo solo per iniziare. La Kirchner ha affondato ancora più duramente, parlando di “popolazioni che hanno perso la speranza” e dell’Argentina, “alunna esemplare del Fondo monetario negli anni ’90” e poi abbandonata al suo destino nel 2001. Un’Argentina che “da sola, senza accesso al mercato finanziario internazionale l’Argentina ha visto crescere in 10 anni il suo PIL del 90%, la crescita maggiore di tutta la sua storia, con l’inclusione sociale e le politiche anticicliche”. Il problema, stando alla Presidenta, sempre più in crisi di consensi in patria è che “L’Argentina è una parolaccia per il sistema finanziario globale di rapina e per i suoi derivati”.
L’assalto via Twitter all’Fmi si chiude così: “mai fu migliore il titolo del comunicato del ministero dell’Economia argentino di oggi: “Ancora una volta il FMI contro l’Argentina”. FMI + FBI contro l’Argentina. Non spaventatevi, il FBI sono i Fondi Buitres Internazionali. Noi continueremo a lavorare e a governare come sempre per i 40 milioni di argentini”. La verità, come spesso accade, è materia malleabile, in attesa di nuovi sviluppi.