Non bisogna “insinuare dubbi sulla solidità del sistema bancario italiano“, che resta “stabile” nonostante la vicenda del Monte dei Paschi di Siena. Anzi, uno dei ”punti forza dell’Italia” è proprio “la riconosciuta solidità del sua sistema bancario”. Lo ha detto il ministro del Tesoro, Vittorio Grilli, nel corso di un’audizione alla camera sul caso Montepaschi.
“Le nostre banche hanno mostrato capacità uniche – ha proseguito Grilli -. Non sono necessari salvataggi. Non bisogna insinuare dubbi sulla solidità del sistema, perché questo non risponde a realtà. Neppure le vicende Mps modificano il quadro”.
Quanto all’intervento deciso dal governo Monti in favore di Montepaschi, “non si configura come il salvataggio di una banca insolvente – ha precisato ancora il ministro -, ma come un’operazione per il rafforzamento del capitale in favore di una banca patrimonialmente ancora solida che consenta di soddisfare i criteri innalzati in sede Eba”, l’Autorità bancaria europea.
Un intervento che “non è a favore dei manager o degli azionisti, ma dei risparmiatori della Banca”. Anche perché i Monti bond per Mps non sono ”un contributo a fondo perduto”, ma ”un prestito ad un tasso del 9% e incrementato dello 0,5% ogni due esercizi fino al limite massimo del 15%”.
Secondo Grilli, “l’operazione di vigilanza su Mps e la Fondazione è stata continua, attenta, appropriata e intensificata negli anni, con un’azione ispettiva e vigilanza della Banca d’Italia iniziata nel 2010 con il governatore Draghi e proseguita nel 2011, nel 2012 e ancora oggi con il governatore Visco”.
