“Il consolidamento fiscale è inevitabile, non ci può essere crescita ed equità con la creazione senza fine di debito, ma bisogna ammettere che questo ha un effetto di contrazione sull’economia nel breve termine”. Da Davos il presidente della Bce Mario Draghi entra indirettamente anche nel dibattito italiano che sta infuocando la campagna elettorale. Ma precisa “il risanamento con tasse è solo per l’emergenza, poi tagli alla spesa”. Per Draghi i governi devono continuare “sia il consolidamento fiscale sia per riforme strutturali, che aumentano competitività e creano posti di lavoro e crescita”.
Al World economic forum Draghi, da sempre ponderato e non incline ai facili ottimismi, si mostra più fiducioso per il 2013 indicando che ci sono molti aspetti incoraggianti nell’economia dell’area euro. “Vediamo la ripresa nella seconda parte dell’anno”, ha detto sottolineando che il 2013 è iniziato in un contesto decisamente diverso rispetto al 2012 e le migliorate condizioni sui mercati finanziari “ancora non si sono trasmesse all’economia reale”. ”Dobbiamo fare molto di più sul fronte dell’economia reale” ha però aggiunto ricordando comunque i progressi rispetto a inizio 2012 in termini di export, deficit e situazione dei conti pubblici.
E il 2012 sarà ricordato come l’anno del “rilancio dell’euro”. Gli Ltro hanno evitato drammatici problemi, ricorda il predidente dell’Eurotower, e i i governi nazionali hanno fatto progressi straordinari nel consolidamento fiscale e le riforme strutturali. Che “stanno iniziando a dare i loro frutti”: dal calo degli spread, agli aumenti di competitività o agli aumenti dei bilanci di partite correnti e conti pubblici.
Draghi, che in Italia è travolto suo malgrado dal cortocircuito di polemiche elettorali attorno al caso Mps (prima di Visco, nominato nell’ottobre 2011, fa era lui il governatore della Banca d’Italia) ha incassato un nuovo plauso internazionale. Niente di meno di quello di George Soros, il grande finanziaere che anni addietro ha messo in ginocchio la sterlina inglese. “Il presidente della Bce ha salvato la situazione”, ha detto nel corso di un incontro con la stampa a Davos, pur rilevando che sulla zona euro “l’ottimismo è un po’ prematuro, perché la crisi dell’euro non è ancora risolta”. Il cancelliere tedesco Angela Merkel,invece, “ha fatto il minimo per stabilizzare la situazione e continua a farlo, ma è una politica errata. Solo quando questo sarà evidente, si potrà avere un miglioramento”