Trapezisti e acrobati come impiegati del catasto. Dalla spending review, a quanto pare, non si salva nessuno: nemmeno in Canada, nemmeno al circo. La compagnia più celebre e ammirata al mondo, il Cirque du Soleil, ha annunciato il licenziamento di 400 dipendenti. L’obiettivo è ridurre i costi di produzione e, allo stesso tempo, arginare gli effetti negativi legati al recente apprezzamento del dollaro canadese.
In tutto, il Cirque du Soleil impiega oggi circa 5.000 dipendenti: il taglio si abbatterà quindi l’8% della forza lavoro. “Stiamo cercando di rivedere le nostre spese per ridurle in modo significativo”, ha detto Renée-Claude Ménard, portavoce della compagnia.
Ma come mai tanta solerzia? I conti del circo vanno così male? In realtà, no. Tutt’altro: nel 2012 il Cirque du Soleil ha registrato 14 milioni di utili, per un fatturato record da un miliardo di dollari canadesi. Il problema è che la metà del personale complessivo è di base a Montreal e viene pagata in dollari canadesi.
Allo stesso tempo, però, il 90% dei ricavi dell’azienda è prodotto all’estero. In ogni caso, Guy Laliberté, fondatore e proprietario del Cirque du Soleil, ha fatto sapere di non aver alcuna intenzione di vendere la sua compagnia, evidentemente ancora molto redditizia.