“Si sono accucciati di fronte alle richieste della Ue, soprattutto dell’Unione Europea ‘tedesca’ e del nord Europa, che portano soltanto alla recessione. Non è solo un mio giudizio, ma anche di premi Nobel”. Nuovo attacco frontale di Silvio Berlusconi ai tecnici del governo Monti. Il Cavaliere continua la sua campagna elettorale fatta di incursioni mediatiche, cercando di sfruttare al massimo i giorni a disposizione prima che si entri in regime di par condicio. Le ultime dichiarazioni sono affidate ai microfoni del Gr Parlamento.
L’ex Premier tenta di recuperare consensi scagliandosi contro la politica economica dei professori. La stessa che il suo partito ha contribuito a indirizzare e ad approvare per l’intera durata del mandato, potendo contare sulla maggioranza dei seggi in Parlamento, dove il Pdl è sempre stato l’unica forza numericamente decisiva per la tenuta del governo.
Quanto al capitolo candidature, Berlusconi rivendica di aver dimostrato disponibilità nei confronti di Monti (che, ricordiamo, ha annunciato le dimissioni dopo l’astensione dei pidiellini da una serie di voti di fiducia). Anzi, oggi il Cavaliere lamenta una mancanza di comunicazione da parte del Professore: “Alla riunione del Ppe ho detto che ero a disposizione per farmi da parte, proponendo Monti. Aspettiamo una risposta ufficiale di Monti, che non ha ritenuto nemmeno di fare una telefonata. Vedremo che dirà, ma mi vedo costretto a essere ancora io a essere il federatore dei moderati”.
Berlusconi ha detto poi di essere parzialmente d’accordo con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che aveva parlato di “legislatura sprecata”. Secondo il Cavaliere “c’era la possibilità con il Governo dei tecnici di avere la maggioranza in Parlamento per approvare quelle riforme costituzionali necessarie per rendere l’Italia governabile. Quelle riforme che invece il Governo dei tecnici non ha ritenuto riproporre”.
Intanto la commissione Bilancio del Senato ha dato “parere non ostativo” allo schema di decreto legislativo sull’incandidabilità dei condannati. A questo punto il provvedimento potrà essere varato in via definitiva nella prossima riunione del Consiglio dei ministri.
Infine, la legge di stabilità, ultimo atto di questa legislatura. È iniziata nell’aula della Camera la discussione generale sul provvedimento, che questa mattina ha ottenuto un via libera senza modifiche dalla commissione Bilancio. Alle 12 il governo porrà la fiducia sullo stesso testo approvato dal Senato e inizieranno subito le dichiarazioni di voto. La prima chiama partirà alle 13.30 e il risultato si avrà dopo circa un’ora. Dalle 15 ci sarà poi l’esame degli ordini del giorno e alle 18 il voto finale. Con l’approvazione di Montecitorio, il testo sarà legge.