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Napolitano: al voto il prima possibile

Il Quirinale risponde a Berlusconi: “E’ interesse del Paese evitare un prolungamento di siffatta condizione d’incertezza istituzionale” – “Elezioni in un momento intermedio tra il minimo di 45 giorni previsto dalla legge e il massimo di 70 fissato in Costituzione”.

Napolitano: al voto il prima possibile

E’ “interesse del Paese” non prolungare eccessivamente la campagna elettorale. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano in una nota diffusa dal Quirinale.

“In quanto alla indizione delle elezioni politiche – si legge nel testo del Colle – corrisponde alla prassi costante la fissazione della data in un momento intermedio tra il minimo di 45 giorni previsto dalla legge e il massimo di 70 fissato in Costituzione. E’ egualmente interesse del Paese che ci si attenga a tale prassi e non si prolunghi eccessivamente la campagna elettorale, affinché possa ristabilirsi al più presto la piena funzionalità delle Assemblee parlamentari e del Governo in una fase sempre critica e densa di incognite per l’Italia”.

Napolitano risponde così al pressing del Pdl, che sta cercando di far slittare l’approvazione in Parlamento della legge di stabilità per ritardare le dimissioni ufficiali del Governo e quindi rinviare le elezioni da febbraio a marzo. “Questa fretta di andare alle elezioni è una forzatura inutile – ha detto ieri sera su Rai1 Silvio Berlusconi -. Dà un impulso di fretta alla formazione delle liste”. Parole che hanno irritato non poco il Colle. 

Le ipotesi di data per lo scioglimento delle Camere all’esame del Presidente della Repubblica, che ne ha la prerogativa esclusiva sentiti i Presidenti delle due Assemblee, non sono dettate da alcuna forzatura o frettolosità – si legge ancora nella nota del Quirinale -. Com’è noto, il presidente Napolitano ha ripetutamente auspicato che le elezioni si svolgessero alla scadenza naturale entro la prima metà di aprile; altrettanto noti sono i fatti politici che hanno vanificato questa possibilità. Già prima di quei fatti nuovi, la Conferenza dei Capigruppo del Senato aveva calendarizzato la discussione in Aula della legge di stabilità per il 18 dicembre. Avendo il Presidente del Consiglio preannunciato la formalizzazione delle sue irrevocabili dimissioni all’indomani dell’approvazione di questa legge, è interesse del paese evitare un prolungamento di siffatta condizione di incertezza istituzionale”.

Un’incertezza che invece potrebbe prolungarsi almeno di qualche settimana. In molti sostengono che la reale intenzione del Cavaliere sia di guadagnare tempo per far slittare l’inizio del regime di par condicio in televisione. L’obiettivo sarebbe di continuare con la massiccia esposizione mediatica cui si è sottoposto negli ultimi giorni per recuperare consensi. Senza contare che il tempo supplementare sarebbe indispensabile per chiarire il quadro delle formazioni e delle alleanze in un centrodestra mai così frammentato. 

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