Può sembrare un paradosso, ma la semplificazione della galassia Tronchetti comincia con la creazione di una nuova scatola finanziaria. Ieri è stato annunciato che Marco Tronchetti Provera, tramite la Mtp Sapa, ha raggiunto un accordo con la famiglia Sigieri Diaz della Vittoria Pallavicini, e la Rottapharm della famiglia Rovati per una partnership strategica attiva nel settore del trading di commodities e di materie prime e nel settore immobiliare.
L’intesa prevede la trasformazione della Sapa in società per azioni e l’ingresso in Mtp Spa in qualità di azionisti di minoranza con il 28% del capitale attraverso un aumento di capitale riservato di Mtp Spa per un importo di 40 milioni. Rottapharm avrà il 25%, Sigieri Diaz il 3%. L’accordo, operativo da gennaio, prevede la creazione di una joint venture cinese (di cui Donizetti avrà il 49%) per il trading sulla gomma naturale prodotta dalla cinese Jihua group quotato alla Borsa di Shangai.
A fornire l’occasione per l’incontro di Mtp con i due nuovi partner sarebbe stata l’operazione di salvataggio di Prelios attraverso l’intervento della Feidos di Massimo Caputi, vicino ai due gruppi. E’ in quell’occasione che Marco Tronchetti Provera avrebbe proposto di investire anche ai piani alti di quella che una volta era l’accomandita della sua famiglia per sviluppare nuovi business, imprimendo così un profilo più industriale alla società. Ma la novità, naturalmente influisce anche sugli equilibri dei vecchi business, a partire dal braccio di ferro con i Malacalza e le trattative con i private Clessidra ed Investindustrial. In che modo?
Innanzitutto, la vendita del 28% del veicolo che custodisce il 54% della Gpi (che a sua volta controlla il 41% di Camfin), permette a Tronchetti di incassare 40 milioni, ovvero permette all’ex accomandita di disporre della liquidità necessaria per far fronte all’aumento di capitale da 45 milioni della Gpi da perfezionare entro il 15 gennaio. Non solo, permette a Mtp di avere al suo fianco nuovi soci italiani credibili, con cui portare avanti un possibile accorciamento della catena societaria.
Da questa posizione di forza il numero uno della Bicocca potrebbe anche trovare una soluzione di compromesso con la famiglia Malacalza e portare avanti un riassetto della catena che dalla Gpi porta alla Pirelli. Non è escluso, a questo punto, che i fondi Invesindustrial di Andrea Bonomi e Clessidra di Claudio Sposito possano restar fuori dalle trattative, anche se proprio venerdì scorso i due private equity avevano rinnovato l’accordo con Tronchetti. Ma il condizionale è d’obbligo. I due private, ieri a consulto dopo la novità, ci tengono a far sapere che “nulla è cambiato” perché l’interesse dei fondi riguarda le società “non personali della catena di controllo Pirelli”.
In realtà, Rottapharm è una vecchia conoscenza di Clessidra. I Rovati sono stati a lungo in trattativa con Clessidra fino alla scorsa estate in vista di un ingresso del fondo in minoranza nella Rottapharm ( un fatturato consolidato di 543 milioni e un ebitda adjusted pari a 145 milioni, debiti per 430 milioni) ma i colloqui si sono improvvisamente interrotti al punto cruciale. per divergenze in materia di governance. Il copione si ripete oggi in casa Mtp? Di sicuro l’intesa tra i private e Tronchetti Provera si è rivelata più difficile del previsto. E senza l’assillo di far fronte al pressing dei Malacalza, Mtp potrebbe aver deciso di cambiare rotta.